Il popolare conduttore ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul suo profilo FB:
"La mia MotoGP è finita. La nostra Motogp è finita. Ora tocca a Sky. Rifletto con voi e lo faccio soprattutto per ringraziare , tutti. Ho avuto il massimo: sportivo, umano, professionale. Ed è molto nel bilancio che un uomo può fare con se stesso al momento di girare un'altra paginetta! Anche se domattina sarà strano, un po' triste forse, perché è il giorno in cui Sky comunicherà ufficialmente i nomi dei professionisti che prenderanno in mano il nostro manubrio per continuare a guidare il motomondiale in tv. Gente davvero in gamba per quel che so, per come li conosco, per come li si vede lavorare, per quello che già sapete. Via i dubbi. Con Sky siamo arrivati ad essere molto vicini; poi siamo tornati, ciascuno per sé, a progettare il proprio futuro. Le scelte, quelle aziendali e quelle personali, hanno a che fare con mille fattori, che secondo me sono e devono rimanere tutti validi e tutti da rispettare. Qui a Mediaset, dove sto bene, dove ho a che fare con un?azienda che si manifesta felice di avere ancora a che fare con me (ed io con lei), ci concentriamo ora sull?avventura bellissima della Superbike, poi anche sul mondiale Cross e su un po' di nuove iniziative che 'ne sono certo- gli appassionati di motori apprezzeranno. Il momento economico è difficile, per tutti, anche per le grandi aziende. Quello che faremo sarà il massimo consentito e nonostante tutto non è affatto dissimile da ciò che abbiamo prodotto fino ad oggi".Non succede mica niente, è vero. Non smetteremo di vederci se vorremo, spero. Qualcuno magari arriverà a farsi raccontare in Superbike dove ne ho ritrovati alcuni e ne ho conosciuti altri straordinari. Mollatemi qui se pensate che sia patetico, che tutto sommato non è morto nessuno. Invece non è vero. Qualcuno è anche morto. Kato, Tomizawa e il Sic. Quando ho iniziato a fare il giornalista sportivo, a tutto pensavo fuorchè all'eventualità di dover raccontare una morte, due, tre morti. La morte di un amico poi. Figurati. E invece è successo. E tra le emozioni di questi dodici anni è stata la più intensa. Con tante emzoioni buone, la più intensa è proprio quella; pensa te. Perché questo sport il pericolo se lo porta intorno come la pelle sulle ossa. Dovremmo ricordarcelo. Sempre, anche per strada, quando dopo una gara vista e gridata in tv, entriamo sull'asfalto tipo giro di qualifica. Ci ho pensato spesso, come se il pensiero fosse anche un senso di colpa a cui non posso sfuggire. Abbiamo 'aperto' il linguaggio, andando semplicemente dietro ai fenomeni Rossi-Biaggi-Capirossi-Melandri-Gibernau-Stoner-Lorenzo- Pedrosa-Maruqez ecc ecc che ci agevolavano il compito di esaltarci, e abbiamo pure tolto il motociclismo alla nicchia dei suoi appassionati consegnandolo a tutti. Per alcuni ( che non ho ancora identificato perché mi pare strano che la passione si misuri solo in soldi spesi e chilometri percorsi) è stato un dramma. Secondo noi è stato giusto così, perché non c?è ragione per cui il motociclismo da corsa non debba essere patrimonio di tutti. Anche se ci siamo trovati disarmati, magari coi bambini davanti alla tv, al cospetto del fatto tragico e ineluttabile che questo sport a volte ti sbatte in faccia. Non è certamente il suo bello, ma fa parte del suo senso. Non ci sono vie di mezzo. Le cose o si fanno o non si fanno. In questi anni di telecronache al motomondiale sono diventato padre (tre volte) e marito (quello una volta sola!) Partire e tornare a casa è diventato sempre più bello, sapendo che a casa ci sono loro. Ora riprendo, con altri compagni di viaggio. E a casa continuano a capire. Il massimo! E' anche questo un ringraziamento, anzi forse è il più importante.
E poi Loris Reggiani, il mio Lorito, a cui dico grazie vecchio anche se sul più bello mi ha scaricato, grazie per come mi hai voluto bene e per come hai saputo formare con me una coppia che ha riso e fatto ridere, pianto e fatto piangere. Grazie Giulione Rangheri, sempre felice di averti coinvolto e di riaverti accanto a me e a Max quando potrai. Grazie Max Temporali che ti sei cuccato migliaia di ore di tv instancabile e appassionato. Grazie Alberto e Paolone, Anna e Ronny, Giorgio, Fabio, Andrea, Luca, Stefano, fratelli di viaggio e di scrivania. Grazie Franco Bobbiese che mi hai fatto ridere e hai un'anima bella anche se poi ti sei cacciato in testa lo sbagliato degli sbagliati. Grazie Alen Bollini, giovane grande amico con il futuro tra le mani, ci ritroveremo. E Grazie Nico, (Cereghini) perché se tu non avessi creduto in me non sarei qui oggi a ringraziare tutti gli altri per questi favolosi dodici anni di motomondiale che sono stati vita. Grazie a voi che ci avete seguito e avete condiviso da casa, rendendo tutto più sensato e più speciale; grazie sia che continuiate a seguirci, sia che ci abbandoniate. E ora, con Max Biaggi con cui va tutto davvero in modo fighissimo ( guarda tu a volte la vita!), pronti a ripartire un'altra volta. Con la Superbike, che ha tutta l?aria di essere iniziata con premesse favolose, ci sentiamo il dodici aprile! Ora tocca a Sky: in bocca al lupo ragazzi del satellite, con l'augurio sincero che per voi sia bello anche solo la metà di quello che è stato per me!"
Molti (perfino il Reggiani che lo ha lasciato) gli hanno contestato il fatto di essere troppo fazioso nei confronti di Rossi... In ogni caso ci sono 2 punti che - credo - siano oggettivamente fermi: primo, il fatto che fosse un commentatore davvero preparato; secondo, che abbia sempre "spinto" i motociclisti a vivere la propria passione nella maniera corretta: perfino in queste sue ultime parole da commetatore ufficiale MotoGp c'è un monito verso la prudenza (ricordiamo tutti il grave incidente che l'ha quasi ucciso).
Amato o odiato, simpatico o antipatico, comunque Guido Meda era diventato un po' uno dei simboli di questo sport.