Evasione fiscale
Alessandro Santoro,
Università Bocconi,
Milano, 2 marzo 2012
Punto di partenza:
in Italia evasione ed economia sommersa sono relativamente
più elevate rispetto agli altri paesi OCSE;
ma non esiste nessun Paese ad evasione zero (nei mitici USA il
tax gap è stimato al 13,7%).
• Evoluzione recente: tendenza alla riduzione di evasione IVA ed
economia sommersa, ragioni non evidenti (ved. Infra).
• Obiettivo realistico: ridurre gradualmente ma in modo
continuativo evasione e sommerso da dimensioni patologiche
a fisiologiche.
• In termini quantitativi: dimezzare il sommerso in quota di PIL,
dal 16‐17% all’8‐9% vorrebbe dire recuperare tra i 60 e i 70
miliardi di gettito annuo.
• In Italia è troppo basso il numero di controlli? Sembra proprio
di no se confrontato con quello degli altri Paesi: circa 390 mila
accertamenti ordinari e da sds nel 2010 su 6 mln di partite IVA
>6%.
• La distribuzione regionale degli accertamenti non sembra
correlata con la distribuzione regionale dell’evasione.
• Le sanzioni e i poteri della AF in Italia non sembrano ridotti
rispetto a quelli degli altri paesi OCSE (OECD, 2009).
• La legge sulle manette agli evasori (1982) sortì scarsi effetti.
• Controlli e sanzioni restano indispensabili, ma non spiegano
l’anomalia italiana e non costituiscono la soluzione del
problema.
• Per contrastare l’elevata evasione dell’Iva si sostiene la
necessità di creare un conflitto di interesse tra venditore e
compratore, riconoscendo a quest’ultimo la possibilità di
ottenere la detrazione della spesa dalle imposte, a condizione
di ottenere la ricevuta.
• Ma:
1) è dimostrabile che il venditore può sempre concedere uno
sconto al compratore che è più conveniente della detrazione, a
meno che lo Stato non rinunci interamente al gettito (ma allora
la detrazione serve solo a redistribuire l’evasione);
2) non esiste nessun Paese al mondo che conceda questa
possibilità di detrazione generalizzata delle spese.
• La teoria e le verifiche empiriche non suggeriscono che la
riduzione delle aliquote porti certamente ad una
riduzione dell’evasione.
• Alcuni fatti stilizzati consigliano grande prudenza:
in Italia l’evasione era elevata anche in anni in cui la
pressione fiscale era bassa;
nei paesi scandinavi la pressione fiscale è più elevata ma
l’evasione è più bassa (solo una questione di tax morale? forse no, ved. infra).
• In questo contesto di grande difficoltà per la finanza
pubblica abbassare le aliquote è una strategia rischiosa e
poco realistica.
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