Citazione Originariamente Scritto da paper Visualizza Messaggio
Non c'entra Grillo. Io mi baso su quel che si vede nel filmato.
Le stampanti 3D sono sicuramente ottime per produrre piccoli o anche medi oggetti monolitici in materiali idonei. Ho visto usarli, in un documentario, per preparare i modelli di fusione per particolari meccanici (che poi venivano adeguatamente rifiniti), per esempio. Benissimo.
Ma in quell'animazione fanno vedere un gigantesco carroponte plotter che costruisce un bunker monolitico a passate di mezzo metro di altezza, posa travetti, getta le solette ecc.
A parte le dimensioni che ci vorrebbero per realizzare una palazzina a più piani (e non parliamo di un palazzo), a mio avviso una cosa del genere, se anche ci limitiamo al cemento armato (di cui non si vedono le armature in tondo di ferro, magari sostituite nelle intenzioni da fibre nell'impasto?) non è assolutamente competitivo con le moderne casserature e gli impianti di betonaggio con pompe per gettare (riescono ormai a pompare calcestruzzo a più di 100 metri d'altezza senza troppi problemi). Con i sistemi attuali si mettono in opera centinaia di mc di calcestruzzo al giorno e questi lo vogliono fare con ugelli che lo stendono a strati? Inoltre il calcestruzzo non è una malta plastica, ma una miscela con inerti di varie dimensioni in cui la componente di cemento deve essere ridotta al minimo indispensabile. Nelle parti che devono avere maggiori prestazioni in fatto di resistenza come pilastri e solette poi si ricorre alla vibrazione con pochissima acqua. Invece se non vibri di acqua ne devi mettere abbastanza da far correre il getto in tutti gli angoli e non lasciare spazi vuoti nella massa. Tutto ciò come lo fai, in assenza di casserature? E la precisione in superficie, spigoli e sfondati compresi? passa immediatamente un secondo robot a talocciare?

Non parliamo poi del fatto che una costruzione civile non è un monolite, ma si compone di struttura resistente e di tamponature, elementi dalle caratteristiche opposte: la prima deve essere compatta e pesante, le seconde leggere e isolanti. Se vogliamo automatizzare alcune fasi della costruzione tanto vale fare un uso intensivo della prefabbricazione. E in questo caso i pannelli si torna a realizzarli con procedimenti industriali di serie e non con plotter che vanno avanti e indietro.

Senza voler sminuire nessuno, quella presentazione mi sa tanto di esercitazione da nerd che non hanno minimamente idea di come sia fatta una casa.

Io le meningi le ho utilizzate per valutare, nella mia ignoranza e cecità, quale possa essere la fattibilità di quanto presentato.
Ora per favore utilizzate le vostre per spiegarmi queste meravigliose potenzialità applicate a qualcosa che sia più grande della casa di Barbie.

Nel medio periodo usando un pò di fantasia si può immaginare che con questa tecnologia si possano costruire moduli da assemblare...non dimentichiamo che potenzialmente queste macchine possono stampare di tutto...