A proposito di S&P:
"Malgrado essa goda d'indubbia autorevolezza e consolidata considerazione internazionale, tuttavia negli ultimi anni i suoi indici ed i criteri di valutazione adottati hanno destato critiche da parte di osservatori, media e studiosi. In particolare agli inizi del 2012, a proposito del downgrade aberrante dei valori attribuiti a diversi paesi dell'Unione europea[7] relativamente al loro grado di redimibilità. Tali giudizi sono stati considerati sospetti tenendo conto di come tutti gli investitori azionisti in S&P, come nelle altre agenzie di rating, non possano ritenersi soggetti terzi super partes, ma potrebbero essere degli interessati utilizzatori delle loro stesse valutazioni di solvibilità nell'acquisto di titoli e/od obbligazioni sul mercato finanziario.[8]
Altri casi celebri come quelli di aziende come Parmalat, Enron o Lehman Brothers, tutte dichiarate insolventi sebbene giudicate nel breve periodo affidabili da parte di S&P, hanno sollevato critiche relativamente all'attendibilità delle valutazioni emesse dall'agenzia.
Standard & Poor's venne posta sotto inchiesta negli Stati Uniti nel 2011 per aver manipolato il mercato con dati falsi sui titoli tossici[9][10].
Anche in Italia nel 2012, Standard & Poor’s è stata messa sotto inchiesta dalla magistratura per aver manipolato il mercato azionario con dati falsi[11]. Sulle manipolazioni di mercato (market abuse) e sull’abuso di informazioni privilegiate (insider trading)[12].
Standard & Poor's è accusata di manipolazione pluriaggravata e continuata del mercato finanziario. Cinque persone accusate: gli analisti Eileen Zhang e Frank Gill, dipendenti dell'agenzia con sede a Londra, e Moritz Kraemer, dipendente di Francoforte, anche il responsabile dei servizi per l'Europa e l'Africa Yeann Le Pallec e l'ex presidente di Standard & Poor's, l'indiano Deven Sharma. Nella lista degli indagati è finita anche l’amministratore delegato per l’Italia di S&P Maria Pierdicchi, con l’ipotesi di favoreggiamento degli analisti stessi[13]. Nelle conclusioni del pubblico ministero si contesta agli imputati di aver attuato il 20 maggio, il 23 maggio e il 1º luglio del 2011, "una serie di artifici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell'immagine, prestigio e affidamento creditizio dell'Italia sui mercati finanziari"[14]. Il pm e la Guardia di finanza contestano a S&P anche l'aggravante di «aver cagionato alla Repubblica Italiana un danno patrimoniale di rilevantissima gravitá»[15], che dovranno risarcire[16]."
Classi di rating:
Standard & Poor's
- AAA Elevata capacità di ripagare il debito
- AA Alta capacità di pagare il debito
- A Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
- BBB Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare
- BB, B Debito prevalentemente speculativo
- CCC, CC Debito altamente speculativo
- D Società insolvente
Visto che si tratta di valutazioni sul debito e sulla solvibilità direi che al momento lo spread a 126 mostra come il mercato non condivida molto la valutazione di S&P...
Lunedì se ci sarà un aumento dello spread sarà dimostrato come siano i rating ad influenzare i mercati e non viceversa.
Io non so se sia giusto così, ma qualche dubbio mi viene.