Dopo il Texas e la scoperta che Casey Stoner avrebbe voluto correre, nel paddock ha cominciato ad agitarsi lo spettro di Casey Stoner. In molti vorrebbero rivederlo in pista e pensano che sarebbe un ottimo alleato per Marc Marquez, più di quanto non possa esserlo Pedrosa. Fra questi il manager genovese Carlo Pernat.
"Carletto può dire quello che vuole e pensa, va bene, io sono però convito che credere che Casey possa tornare e dare fastidio a Valentino, nello stato di forma in cui Rossi è, con tutto il rispetto per Stoner, in questo momento non esiste. Rossi sta mettendo pressione a Marquez, ha suonato Jorge come un tamburo, alla prima gara il casco, al secondo l'influenza, ma in Argentina che problemi ha avuto? Non lo so. So però che non è Stoner la risposta".
Non lo è perché come mai prima il pesarese della Yamaha sta facendo il Fenomeno.
"Vale è in uno stato di forma notevole, bisogna fargli veramente i complimenti perché essere così a 36 anni…", non finisce ancora una volta la frase Suppo. Rossi del resto per la Honda è un incubo da fine 2003. Da quando cioè lasciò la casa dell'ala dorata per imboccare la sua strada. Una via che sposta l'attenzione motocentrica dell'HRC, a quella Rossicentrica della Yamaha.
"In campionato ci sono ancora 15 gare, Marc aveva il potenziale per vincerle tutte e tre e ne ha vinte una sola - prosegue la sua analisi Livio Suppo - Va bene, capita. Ci sono degli anni in cui ti gira tutto bene ed altri in cui è il contrario. Il pacchetto pilota-moto che abbiamo, Marc e la RC213V è comunque fortissimo. Quando Dani sarà in forma lo aiuterà a portare via punti agli altri. Bisogna solo lavorare a testa bassa ed essere positivi. Per il momento è inutile recriminare su ciò che è successo in Qatar o in Argentina. Nel 2014 andava tutto bene, in questo inizio di anno no, ma questa è la vita non solo le corse".
Un momento nero a tutto tondo. Nemmeno il rimpiazzo, Hiroshi Aoyama ha concluso la corsa, travolto da una staccata crudele di Danilo Petrucci.
"Petrucci si è preso anche un punto di penalità che poco importa - ricorda Suppo - Hiro stava facendo una gara assolutamente decorosa, per questo la giornata è assolutamente da dimenticare. Non c'è però alcuna polemica da fare: sono le corse. Vale ha 20 anni di esperienza ed è stato molto bravo. Soprattutto a far funzionare le gomme perché Jorge con la stessa combinazione ha preso 10 secondi. La nostra strategia dunque era giusta perché fra i primi quattro tre avevano le gomme di Marc e se Marc non fosse caduto sarebbero stati quattro dei primi cinque. Dunque chapeau a Valentino, è stato l'unico a far funzionare le extra dure, gli altri non ne sono stati capaci".