
Originariamente Scritto da
Lo scrofo
Scusate ma non ho resistito.
Si possono imparare molte cose dai gatti.
L'ottimismo ad esempio: ogni volta che ti alzi sono convinti che sia per dargli del cibo. Oppure anche a farsi i cazzi propri, in questa disciplina sono dei maestri. Come anche nel leccarsi le palle da soli.
Ma un gatto può insegnare anche molte cose sulla immigrazione e politica estera.
Un giorno stai cucinando, vai sul terrazzo verso il vaso degli odori e ci trovi il gatto accucciato dentro, intendo a dare il suo contributo in materia odorosa: peccato che non sia nulla di quello che metteresti mai in padella con l'arrosto.
Ti incazzi, imprechi, lo sgridi e lo scacci. Il gatto se ne va, ma intanto ti sei giocato per sempre la salvia.
Il giorno dopo lo sorprendi nuovamente lì dentro, intendo a defecare fissando assorto l'orizzonte. Lo mandi via ma dai l'addio al rosmarino.
Stanco della situazione costruisci una barriera: un invalicabile muro di rametti per tenerlo lontano. Funziona. Per 10 minuti: non passa molto che il gatto riesce a superarlo ed invaderti nuovamente il vaso.
Poi ti accorgi di una cosa.
La sua lettiera, che dovrebbe essere la cosa più accogliente per lui, era piena di merda fino alle pareti. Erano almeno 4 giorni che nessuno la puliva e lui più di un tanto non riusciva a fare da solo. Il gatto quindi, dato che la sua lettiera era diventata una filiale delle fogne di Bombay, era costretto ad emigrare nel tuo vaso degli odori.
Una volta rimossi gli stronzi dalla lettiera, il gatto non ti caga più il tuo prezioso vaso, letteralmente.
Insomma - e questa regola potrebbe anche essere universale - hai voglia a mettere muri e divieti a chi cerca riparo a casa tua, la soluzione più efficace è togliere gli stronzi dai loro territori diventati invivibili.
Cordialità,
Il Triste Mietitore