I cittadini hanno mandato 1,8 milioni di firme per protestare contro il provvedimento, ma il governo ha presentato lo stesso il disegno di legge che introduce il road pricing, ossia il pagamento di tasse in base al chilometraggio percorso.
In realtà la bozza apre la strada ai soli esperimenti del sistema di pagamento per le auto, e un portavoce del premier Tony Blair ha spiegato che il documento non è stato modificato in seguito alla petizione, anche se l’esecutivo è “sensibilizzato” dalla presa di posizione di parte della cittadinanza. Tuttavia, ha aggiunto, il governo ritiene che sia urgente mettere in campo misure contro il traffico e l’inquinamento, ma non intende procedere massicciamente con il ‘road pricing’ dopo la fine dei test.
Per i Conservatori, la misura è una tassa aggiuntiva per i già tartassati automobilisti e un cavallo di Troia che mira a introdurre pedaggi stradali su scala nazionale (in GB la grandissima parte di strade e autostrade sono gratuite). E se l’esperimento funzionerà c’è giuà chi pensa di esportarlo in altri Paesi d’Europa…