Bel casino...
Bel casino...
"Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).
Ho sentito stasera notizia che una di quelle banche prometteva rendimenti del 7% mentre i BTP erano prossimi allo 0.
Una cosa del genere dovrebbe essere sospetta a chiunque. Purtroppo c'è chi si fa prendere dall'ingordigia.
è gente che non avendo idea del mercato finanziario viene facilmente convinta dalla banca a comprare quei prodotti, molti dei quali venivano venduti obbligatoriamente con finanziamenti o mutui.
Ieri su sky c'era un servizio dedicato a queste banche dove uno del Sole24ore diceva che verrà dimostrato facilmente in giudizio che molti degli investitori non sapevano quello che compravano e che la banca non ha mai dato informazione del suo stato (pessimo) di liquidità (diciamo un rating).
Un minuto di silenzio per i 18.000 Euro persi dalla Serracchiani: ora con la scusa avra' un altro motivo per alzarsi la paghetta mensile ?
La vita è troppo corta per avere dei nemici. - Ayrton Senna
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Io farei 2 cose
per prima dividerei le banche in 2
una che si occupa di commercio (prestiti mutui normali depositi pagamenti ecc ecc ecc) ed una che si occupa di investimenti e dentro ci mettevo queste cosette qui,in questo modo uno sa già dove deve rivolgersi per quello che intende fare,e non ci sarà nessuno quando va a fare un bonifico che gli proporrà nessun fondo di investimento più o meno sicuro,per quello ci si reca in una sede diversa,magari la porta accanto,ma 2 entità separate anche fisicamente.
Seconda cosa con la situazione ben definita chi brucia i propri soldi che si arrangi,nessun aiuto,perchè questa storia degli investimenti"strani" la vedo un pò come il gioco del lotto,nessuno ci obbliga siamo noi a voler rischiare,e domani uno che gioca al lotto e perde tutto si svegli e chiede soldi allo stato perchè poco informato o informato male??????
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
Glass-Steagall act...non lo faranno mai
Il Glass-Steagall Act (da non confondere con un'omonima legge dell'anno prima) fu la risposta del Congresso degli Stati Uniti alla crisi finanziaria iniziata nel 1929 che all'inizio del 1933 mise in ginocchio numerose banche americane.
https://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act
..In Italia riuscimmo addirittura ad anticipare tutti per responsabilità di Mario Draghi, il padre del Testo unico bancario del 1993 che ha, di fatto, rimesso in piedi una pericolosa commistione fra banche commerciali e banche d’affari, abolendo la Legge bancaria del 1936 con cui fu introdotto in Italia lo standard americano della Legge Glass-Steagall....
La Legge della Separazione Bancaria – meglio nota come Legge Glass-Steagall – spiegata a tutti. | Glass-Steagall: la Separazione bancaria spiegata a tutti.
In effetti esiste già. Ormai tutte le migliori banche hanno un servizio Private Banking che si occupa di investimenti. Forse sarebbe opportuno renderlo disponibile anche a chi ha a disposizione solo poche decine di mila €.
Purtroppo quello che sempre più spesso viene a mancare è il rapporto di fiducia con la propria banca.
Molti di quei risparmiatori sono stati se non truffati quanto meno irretiti o mal consigliati. Un po' come quei figuri che suonano il campanello ad anziani e casalinghe per far firmare nuovi contratti di fornitura spesso con pretesti o inganni.
Ma del resto, da quel che ho capito, dovendosi quelle banche per forza ricapitalizzare non riuscivano a rifilare simili prodotti, rischiosi già di per sé e ancor più per la situazione della banca stessa, ad imprenditori o investitori esperti seppur propensi al rischio. Per cui fingendo di avere il cuore in mano hanno circuito i meno esperti e meno avveduti. Questo è inaccettabile, come quando altre banche si disfarono di titoli tossici rifilandoli alla clientela o infilandoli in sistemi di scatole cinesi.
L'unica cosa che si può fare nell'immediato è cercare di difendersi diffidando sempre, leggendo il più possibile a costo di andarsene a casa con la brochure per farlaleggere ad amici o parenti più smaliziati, e soprattutto differenziando, differenziando, differenziando. Questo dovrebbe essere il credo di chiunque abbia dei sodini da risparmiare: mai metterli tutti in mano allo stesso gestore.
"Che succede a quello che è contenuto nel dossier titoli? Resta nella disponibilità del cliente, che ne è proprietario a tutti gli effetti, la banca ne è solo custode: i titoli di Stato non sono emessi dalla banca fallita, ma dal Tesoro, che continua a retribuirli. Stesso discorso per le azioni. Anche i fondi comuni sono custoditi altrove, nella banca depositaria: i patrimoni sono dunque tutelati. «Chi ha un fondo può dormire tranquillo — dice Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni — perché i beni del fondo sono separati sia da quelli della banca che li vende, sia dalla banca che possiede la società di gestione del risparmio». «Non vedo rischi per i risparmiatori sui prodotti base — dice Stefano Caselli, direttore Divisione banche Sda Bocconi —. Il dossier titoli è sempre nominativo, si è giuridicamente tutelati. L’accortezza, a essere pignoli, è conservare i documenti che dimostrano la proprietà dei titoli»."
Ultima modifica di paper; 10/12/2015 alle 21:40 Motivo: Unione Post Automatica
La faccenda è davvero complicata, soprattutto nel merito della tutela dei risparmiatori (investitori?) pone a confronto punti di vista tutti validi ma come sempre in antitesi nelle origini.
E' apprezzabile il punto di vista di chi auspica un maggior assistenzialismo statale, in quanto funzione prima dello Stato è tutelare i diritti sanciti nella propria Costituzione, la nostra quale all'art. 47 enuncia che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio, in tutte le sue forme.
E' altrettanto degna di assoluta considerazione la realtà per cui, entro i termini del nostro diritto, chi acquista un titolo di credito se ne assume pienamente le responsabilità.
In questo caso si è trattato, a quanto ho compreso, di obbligazioni subordinate ad alto rendimento, emesse da banche locali in alcuni casi già commissariate da un più di un anno; io non sono nessuno nel mondo del risparmio, ma a prescindere dal "funesto" decreto cosiddetto salva-banche non mi sembra davvero un'iniziativa degna di un "buon padre di famiglia" (quello che molti oggi citano a favore di propaganda spicciola) quella di investire ingenti riaparmi in titoli:
- molto più allettanti dei soliti paciosi lidi dei titoli di stato o dei prodotti postali
- molto allettanti ma "stranamente" (.....) emessi da una piccola banca
- emessi da una piccola banca per giunta in cattive acque
- nel caso delle obbligazioni subordinate, con una elevatissima certezza statistica di aver perso tutto in caso di fallimento della banca
Insomma, chi ha firmato con coscienza e nel pieno possesso delle sue facoltà l'acquisto di quei titoli, con un certo cinismo direi che non potrebbe far altro che raccogliere i propri cocci e portarseli a casa: non vedo motivo per il quale lo Stato debba tutelare il risultato dell'ignoranza, la superficialità o la dabbenaggine di alcuni cittadini con i soldi di tutti i gli altri, tra i quali ce ne saranno almeno altrettanti che al contrario dedicano risorse della propria vita a studiare ed informarsi per ponderare scelte tanto importanti.
Il cinismo cade ovviamente dove vi sono state delle truffe eventuali/conclamate sulla natura degli investimenti proposti.
Non ritengo quindi assolutamente puntuali e giustificati gli aiuti paventati dal Governo come "azione umanitaria" verso coloro che non sono stati vittime di una truffa, ma solo delle proprie libere scelte; quel che auspico dal Governo, invece, è che una volta tanto crei una via giuridica e giudiziaria preferenziale affinché i soggetti colpevoli del fallimento (mancato per decreto) delle banche, in quanto banche e non botteghe di paese, siano obbligati a soddisfare fintanto che possibile i creditori, i quali sono stati già obbligati dallo Stato a salvare la banca (cioè i soldi di tutti gli altri risparmiatori/correntisti).
il conto si chiuderebbe per tutti, i risparmiatori imprudenti sarebbero stati un minimo tutelati punendo al contempo chi ha agito con dolo, senza "aiuti umanitari" che non sono proprio indicati, non trattandosi di calamità o patologie.
Purtroppo tra i responsabili delle gestioni scellerate, oltre alla Banca d'Italia, vi sono pure tutti gli amministratori, direttori e figuri di varia natura come minimo, uhm... ispirati da questo o quel partito politico, magari lo stesso partito che a parte cambiamenti di denominazioni i poveri risparmiatori danneggiati hanno votato per venti, trenta, quarant'anni.
Allora, effettivamente, il conto si chiude davvero, nel modo solito della nostra Italia, dove tutti si credono più furbi degli altri, vogliono vivere egoisticamente per se stessi proteggendo l'orto di casa come scrigno invalicabile del proprio universo, ma al contempo non esitano a metterselo in culo collegialmente.
La solita, scontata Italia.