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ma infatti, leggendo, si capisce c'e' piu' di un bue
"Sarebbe estremamente facile per noi giocare sulle incoerenze che caratterizzano la nuova maggioranza. Ci hanno spesso rinfacciato le mie contraddizioni, a cominciare dal non aver abbandonato la politica dopo il referendum. Tutte cose alle quali ho risposto nel merito ma che i nostri avversari liquidavano con ‘Noi siamo coerenti, voi no'. Da oggi non se lo possono più permettere. Perché devono governare l'Italia, non strillare su Facebook. E se cercate l'incoerenza, da oggi, la troverete davvero. Cito solo, come esempio, i tre principali portavoce del pensiero grillino: Alessandro Di Battista aveva garantito che in caso di accordo con la Lega lui avrebbe lasciato il Movimento Cinque Stelle: non risulta sia accaduto. E dire che
Di Battista sosteneva in questo video di essere in grado di distruggere (come sempre pacato e misurato, l'ex deputato) Salvini in Cinque Minuti. Quando vedo poi messaggi come quello che la famiglia Di Battista ha rivolto ieri al Presidente della Repubblica mi domando come si possa anche solo aver pensato a un accordo tra PD e Cinque Stelle: noi siamo ontologicamente diversi da chi minaccia persino il Capo dello Stato, da chi evoca la ghigliottina", prosegue Matteo Renzi.
"Luigi di Maio aveva pubblicato nel 2014 questo meraviglioso post che trascrivo:
‘La staffetta Letta-Renzi è irrilevante. Il discorso non è che un Presidente del consiglio debba essere eletto. Nel nostro ordinamento non esiste il voto per il Candidato Premier. Il vero tradimento degli elettori sta nel fatto che i partiti di Monti, Bersani, Alfano in campagna elettorale non hanno mai detto di essere disposti a fare un governo insieme. Lo hanno detto solo dopo le elezioni, dopo aver "fregato" il voto agli italiani. Altrimenti col cavolo che prendevano il 29%'. L'onestà intellettuale porterà sicuramente il Ministro del Lavoro in pectore a riconoscere che è esattamente la stessa identica situazione che si è verificata adesso. I Cinque Stelle non hanno mai detto che avrebbero fatto l'accordo con la Lega, altrimenti ‘col cavolo' che prendevano il 32%. Lo hanno detto dopo aver ‘fregato' gli italiani. I virgolettati, ovviamente, non sono miei"
"Ci sorrido sopra e non mi scandalizzo: la politica porta ai compromessi. L'importante è mantenere l'onestà intellettuale di chiamare le cose con il loro nome. Vedrete i prossimi giorni sui social. Mi immagino le istruzioni dal Sacro Blog. Attenzione, attenzione: ciò che prima chiamavamo ‘inciucio' adesso si chiama ‘terza repubblica'. Ciò che prima chiamavamo ‘spartizione di poltrone' adesso si chiama ‘governo del cambiamento'.
Il ministro dell'interno che garantisce la maggioranza con i propri voti che prima chiamavamo ‘Alfano traditore' adesso si chiama ‘Salvini responsabile'. Colui che prima chiamavamo ‘Premier non eletto da nessuno' oggi si chiama ‘Servitore dello Stato incaricato dal Presidente della Repubblica'.
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