
Originariamente Scritto da
Dennis
La faccenda è davvero complicata, soprattutto nel merito della tutela dei risparmiatori (investitori?) pone a confronto punti di vista tutti validi ma come sempre in antitesi nelle origini.
E' apprezzabile il punto di vista di chi auspica un maggior assistenzialismo statale, in quanto funzione prima dello Stato è tutelare i diritti sanciti nella propria Costituzione, la nostra quale all'art. 47 enuncia che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio, in tutte le sue forme.
E' altrettanto degna di assoluta considerazione la realtà per cui, entro i termini del nostro diritto, chi acquista un titolo di credito se ne assume pienamente le responsabilità.
In questo caso si è trattato, a quanto ho compreso, di obbligazioni subordinate ad alto rendimento, emesse da banche locali in alcuni casi già commissariate da un più di un anno; io non sono nessuno nel mondo del risparmio, ma a prescindere dal "funesto" decreto cosiddetto salva-banche non mi sembra davvero un'iniziativa degna di un "buon padre di famiglia" (quello che molti oggi citano a favore di propaganda spicciola) quella di investire ingenti riaparmi in titoli:
- molto più allettanti dei soliti paciosi lidi dei titoli di stato o dei prodotti postali
- molto allettanti ma "stranamente" (.....) emessi da una piccola banca
- emessi da una piccola banca per giunta in cattive acque
- nel caso delle obbligazioni subordinate, con una elevatissima certezza statistica di aver perso tutto in caso di fallimento della banca
Insomma, chi ha firmato con coscienza e nel pieno possesso delle sue facoltà l'acquisto di quei titoli, con un certo cinismo direi che non potrebbe far altro che raccogliere i propri cocci e portarseli a casa: non vedo motivo per il quale lo Stato debba tutelare il risultato dell'ignoranza, la superficialità o la dabbenaggine di alcuni cittadini con i soldi di tutti i gli altri, tra i quali ce ne saranno almeno altrettanti che al contrario dedicano risorse della propria vita a studiare ed informarsi per ponderare scelte tanto importanti.
Il cinismo cade ovviamente dove vi sono state delle truffe eventuali/conclamate sulla natura degli investimenti proposti.
Non ritengo quindi assolutamente puntuali e giustificati gli aiuti paventati dal Governo come "azione umanitaria" verso coloro che non sono stati vittime di una truffa, ma solo delle proprie libere scelte; quel che auspico dal Governo, invece, è che una volta tanto crei una via giuridica e giudiziaria preferenziale affinché i soggetti colpevoli del fallimento (mancato per decreto) delle banche, in quanto banche e non botteghe di paese, siano obbligati a soddisfare fintanto che possibile i creditori, i quali sono stati già obbligati dallo Stato a salvare la banca (cioè i soldi di tutti gli altri risparmiatori/correntisti).
il conto si chiuderebbe per tutti, i risparmiatori imprudenti sarebbero stati un minimo tutelati punendo al contempo chi ha agito con dolo, senza "aiuti umanitari" che non sono proprio indicati, non trattandosi di calamità o patologie.
Purtroppo tra i responsabili delle gestioni scellerate, oltre alla Banca d'Italia, vi sono pure tutti gli amministratori, direttori e figuri di varia natura come minimo, uhm... ispirati da questo o quel partito politico, magari lo stesso partito che a parte cambiamenti di denominazioni i poveri risparmiatori danneggiati hanno votato per venti, trenta, quarant'anni.
Allora, effettivamente, il conto si chiude davvero, nel modo solito della nostra Italia, dove tutti si credono più furbi degli altri, vogliono vivere egoisticamente per se stessi proteggendo l'orto di casa come scrigno invalicabile del proprio universo, ma al contempo non esitano a metterselo in culo collegialmente.
La solita, scontata Italia.