In effetti esiste già. Ormai tutte le migliori banche hanno un servizio Private Banking che si occupa di investimenti. Forse sarebbe opportuno renderlo disponibile anche a chi ha a disposizione solo poche decine di mila €.
Purtroppo quello che sempre più spesso viene a mancare è il rapporto di fiducia con la propria banca.
Molti di quei risparmiatori sono stati se non truffati quanto meno irretiti o mal consigliati. Un po' come quei figuri che suonano il campanello ad anziani e casalinghe per far firmare nuovi contratti di fornitura spesso con pretesti o inganni.
Ma del resto, da quel che ho capito, dovendosi quelle banche per forza ricapitalizzare non riuscivano a rifilare simili prodotti, rischiosi già di per sé e ancor più per la situazione della banca stessa, ad imprenditori o investitori esperti seppur propensi al rischio. Per cui fingendo di avere il cuore in mano hanno circuito i meno esperti e meno avveduti. Questo è inaccettabile, come quando altre banche si disfarono di titoli tossici rifilandoli alla clientela o infilandoli in sistemi di scatole cinesi.
L'unica cosa che si può fare nell'immediato è cercare di difendersi diffidando sempre, leggendo il più possibile a costo di andarsene a casa con la brochure per farlaleggere ad amici o parenti più smaliziati, e soprattutto differenziando, differenziando, differenziando. Questo dovrebbe essere il credo di chiunque abbia dei sodini da risparmiare: mai metterli tutti in mano allo stesso gestore.
"Che succede a quello che è contenuto nel dossier titoli? Resta nella disponibilità del cliente, che ne è proprietario a tutti gli effetti, la banca ne è solo custode: i titoli di Stato non sono emessi dalla banca fallita, ma dal Tesoro, che continua a retribuirli. Stesso discorso per le azioni. Anche i fondi comuni sono custoditi altrove, nella banca depositaria: i patrimoni sono dunque tutelati. «Chi ha un fondo può dormire tranquillo — dice Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni — perché i beni del fondo sono separati sia da quelli della banca che li vende, sia dalla banca che possiede la società di gestione del risparmio». «Non vedo rischi per i risparmiatori sui prodotti base — dice Stefano Caselli, direttore Divisione banche Sda Bocconi —. Il dossier titoli è sempre nominativo, si è giuridicamente tutelati. L’accortezza, a essere pignoli, è conservare i documenti che dimostrano la proprietà dei titoli»."