La complessità della vita non la si può ridurre stando da una o dall'altra parte. A 12 anni si é un concentrato tra quanto si é assorbito dai genitori e dagli amici. Non si é né bulli né non bulli, si sta per entrare nell'adolescenza, periodo dove si comincia a definirsi, a fare delle scelte di campo. Picchiare non porta a nulla e iniziare a creare una relazione significativa spesso non é facile. Che fare? Sicuramente il PM é un emerito coglione. Anche far scrivere 100 volte la frasettina é da emeriti coglioni. Io, sinceramente, se fossi stato il magistrato, avrei sottolineato il fatto obbligando il ragazzino a lavorare per qualche ora suddivisa in 3 giorni in qualche centro anziani o in altri ambiti sociali. Aiutare nella pulizia dei bagni, delle persone anziane ...
Esperienze significative per il suo futuro, che potrà anche dimenticare, se vorrà, ma che lasceranno comunque un segno, che non é da bacchettata. Quello che il ragazzo ha fatto, a mio avviso, se gli adulti decidessero di aiutarlo, potrebbe essere un opportunità per lui per poter guardare la realtà da altre angolazioni.
Il problema é che di quel bambino non se né interessato né il PM né la maestra. Si sono preoccupati unicamente, una di punire e non educare, l'altro di screditare la docente rafforzando l'errore del dodicenne e la sua arroganza. Due valanghe di utilità perché le cose non possano che peggiorare.