Non conosco gli ultimi sviluppi, ma si diceva che la presunta supertestimone che raccontava una brutale aggressione della coppia ai danni del malcapitato ultras sia stata smentita e si tratti di una estremista di destra legata ad ambienti non proprio raccomandabili.
Comunque si dice anche che il fermano non abbia lesioni da pestaggio con paletti di ferro.
Perseguitare qualcuno per farlo reagire e poi massacrarlo è una classica tattica da teppisti, non ci vedo niente che possa discolpare l'omicida che, ripeto, per ora è preterintenzionale.
Da altri articoli parrebbe quasi una mitomane...
"Lui addirittura lo ha colpito con un segnale stradale facendolo cadere a terra e poi ha continuato a picchiarlo - prosegue la testimone - Quando ho visto quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato. Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore". Poi ha aggiunto un dettaglio che tuttavia non ha trovato fin qui alcun riscontro dalle altre testimonianze. "Casualmente sono giunti sul posto gli agenti delle polizia municipale - spiega - perché, nel frattempo, la moglie di Emmanuel aveva fatto una telefonata ed erano arrivati una quindicina di nigeriani pronti ad entrare in azione. Poi diventa facile parlare di razzismo, ma dovevate esserci per capire la furia dell'aggressione a danni di quel fermano". Un racconto che lascia un po' perplessi, poiché differente anche da quanto dichiarato da Amedeo Mancini, l'uomo indagato per omicidio preterintenzionale di Emmanuel Chidi Namdi. Nessun fin qui aveva parlato di "una quindicina di nigeriani pronti ad entrare in azione".
Boh.