Recensione di Più che umano
Più che umano di Theodore Sturgeon era rimasto a prendere la polvere sulla mia scrivania per anni. Un grosso errore, perché questo è uno dei più bei romanzi fantascientifici che abbia letto.
Il tema è la nascita di una nuova evoluzione del genere umano, che emerge da uno sviluppo psichico collettivo, in contrasto alle precedenti evoluzioni fisiche del homo.
Mi piace l'approccio a quello che è un tema complesso e di grande portata, descritto attraverso le vite ed i sentimenti delle persone che compongono questo umano gestalt, non come termiti di un termitaio, cellule di un organismo o parti di una noiosa mente alveare, ma come individui che contribuiscono all'emergere di un qualcosa di evolutivamente più avanzato, consapevoli della propria ed altrui condizione, ma non del tutto consapevoli di ciò che emerge dal totale. Come ci si sente ad essere organo di un organismo? E come quando si sa che una parte di quell'organismo è malata o che la sua morte porterebbe alla scomparsa dell'organismo stesso? Ed infine, come si deve approcciare questa nuova e solitaria entità alle altre specie?
Non posso giudicare la prosa, avendo letto l'adattamento italiano, ma ciò che ho letto riesce ad essere di una poesia ed insieme di una brutalità sorprendente, specialmente nel primo dei tre episodi. Si nota proprio una netta differenza fra il primo episodio e gli altri. Nel primo vi è la gemma di tutto il romanzo e sarebbe sufficiente a se stesso; gli altri due sono approfondimenti ed elaborazioni sul tema, ma la cui qualità narrativa, secondo me, è inferiore. L'intreccio e lo svolgimento di entrambi è infatti molto simile: un duro scavare nei ricordi di un passato rimosso. Questo, ed il ritmo molto più dilatato e meno appassionato rispetto al primo episodio, li rende leggermente meno avvincenti, anche se abbastanza per mantenere l'interesse del lettore. Il finale non mi ha soddisfatto pienamente... ma la bellezza del primo episodio e lo svolgimento del tema lungo tutto il romanzo, mi hanno appassionato abbastanza da aver voluto leggere il libro in un solo boccone e giudicarlo comunque ottimamente. Anche il romanzo, a quanto pare, è maggiore della somma delle sue parti.
Casa vacanza Lucca http://www.forumtriumphchepassione.c...ml#post7199684
non male, mi ci sono ritrovato parecchio
Se vi è piaciuto "Aria sottile" (Into thin air) guardatevi il film "Everest", è un buon film e narra gli stessi eventi
Se volete rimanere in tema ghiaccio/sopravvivenza vi consiglio "Endurance. L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud", libro stupendo.
Come dicevo, io ho fatto il percorso inverso. Ho visto prima il film che, a mio giudizio, è lacunoso in alcuni punti e omette alcuni passaggi chiave tanto da lasciarmi molti dubbi da farmi venire voglia di approfondire. Il libro racconta gli antefatti, delinea i personaggi e narra degli strascichi della tragedia.
Ho da pochissimo iniziato "aria sottile", per il momento assolutamente interessante
Inviato dal mio neurone buono