Dopo aver visto la serie televisiva, che ritengo piuttosto ben riuscita, mi sono letto in un mese "Il Nome della Rosa", che avevo iniziato e poi tralasciato molti anni fa.
Ora, colto da raptus, sto divorando "I Promessi Sposi" in edizione anastatica semi tascabile, con disegni di Gonin.
Del primo mi interessava particolarmente la questione dei francescani e minoriti in conflitto con la chiesa di Avignone, che Eco illustra assai bene. Anche del romanzo nazionale italico più che la vicenda apprezzo il lato storico. Molto godibile ma a mio avviso Manzoni è piuttosto pedante e moralista nell'esposizione, gente come Victor Hugo mi si confà maggiormente.
Precedentemente ho letto "La Morte non fa rumore" di Volker Kutscher, secondo capitolo della saga del commissario Rath, ambientata nella Berlino pre nazista del 1930.
E' interessante anche perché si svolge nell'ambiente del cinema nel momento in cui il sonoro si sta affiancando al muto: alcune promettenti attrici vengono trovate morte, uccise con l'insulina e con le corde vocali asportate... Un'altra viene travolta da un proiettore rovente caduto dall'alto e muore folgorata dopo che le viene gettata addosso una secchiata d'acqua per salvarla...
Peccato che finora di una nutrita serie di polizieschi siano stati tradotti solo questo e Babylon Berlin.