Stamattina dopo aver girato la chiave ho aspettato una decina di secondi prima di azionare lo starter ed è partita al primo colpo. Vediamo domani, se devo solo aspettare, ben venga...
Stamattina dopo aver girato la chiave ho aspettato una decina di secondi prima di azionare lo starter ed è partita al primo colpo. Vediamo domani, se devo solo aspettare, ben venga...




no, in teoria, non è che si aspetta "a muzzo" una volta girata la chiave si dovrebbe attendere "solo" il check, che, quando fornisce il cicalino, vuol dire che puoi accendere....
se poi nel tuo caso hai aspettato "di più" bisogna valutare.....



Qui' si tratta di aspettare 15 secondi....non una vita!!!!!per portare a pressione la benzina nel sistema di iniezione, e far raffreddare la pompa benzina nonostante fosse immersa nella benzina.E' una pratica che facilita l'accensione...perchè rischiare una ulteriore accensione?? Poi si metterà in moto lo stesso...anche senza attesa...per carità!

ma per me possiamo aspettarne anche 20 di secondi !!! Figurati....
è solo che spiegavo a Wiseman la corretta procedura dell'attendere
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Anche io stamani ho aspettato dopo il check qualche secondo in più del solito ed è partita al primo colpo....(lamento-mode ON) con la ducati anche se ricoperta di neve si accende senza aspettare un bel niente oltre al check...mah





Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio").
Angelik detto Il Brillante




Avete delle moto fetecchie, da che mondo è mondo uno cavalca la moto, gira la chiave, pigia il pulsante e..... via !!!
Altro che attese a muzzo di tutte ste pippe di check, una tacca di starter 20 secondi, due tacche 10 secondi, batteria che fa cilecca ecc.....
Le galere si riempiranno di rapinatori e scippatori motociclisti
Ps: Si... però..... i carburatori![]()
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"...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".