
Originariamente Scritto da
japkiller
il 118 è un servizio regionale, per svolgerlo con elicotteri le regioni si devono avvalere di compagnie private che forniscono il servizio e che "quantificano" anche i prezzi per intervento, oltre al costo globale annuale del contratto (cifre nell' ordine dei milioni di euro, più TOT a volo, più TOT al personale impiegato)
Due piloti a bordo sono sempre fondamentali in operazioni di soccorso, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Se avviene, ad esempio, un recupero tramite verricello o si deve atterrare in una zona che non sia una piazzola attrezzata il pilota ai comandi guarda fuori e l'altro lo coadiuva fornendogli indicazioni sui parametri dei motori, sugli eventuali ostacoli, sulla potenza disponibile, sulla distanza dal terreno e su qualsiasi altra cosa debba essere monitorata mentre chi "sta volando" la macchina pensa solo alla condotta (di solito molto impegnativa).
In caso di brutto tempo invece, oltre a questo, è facile che ci si trovi, soprattutto in terreno montagnoso, ad "entrare dentro" accidentalmente, ovvero a trovarsi all' improvviso in condizioni di volo strumentale.
Premesso che per la condotta del volo strumentale è OBBLIGATORIO essere in due, non appena questo succede il copilota sarà già abituato alla condotta strumentale perché fino a quel momento avrà comunque pensato a guardare gli strumenti in caso di ingresso accidentale in IMC (instrumental meteorological conditions), procedura che, tra l'altro, sarebbe stata opportunamente e approfonditamente argomento di briefing prevolo.
Il pilota ai comandi nella transizione da volo a vista a volo strumentale è facile che vada in confusione e poi in vertigine. Questa condizione, più volte provata sulla mia pelle, ti fa sempre sembrare "storto" in qualche direzione che non è quella fornita dagli strumenti. Non è facile affidarsi ciecamente a loro e se un altro ti aiuta dicendoti gli assetti e monitorando quello che stai facendo riesci FORSE a tirare fuori le zampe. Inoltre il secondo pilota deve monitorare la zona circostante, batterti le quote minime di sicurezza e portarti fuori da una situazione di emergenza senza danni. Purtroppo tenere due piloti in turno (molte compagnie hanno appalti in più regioni) costa il doppio, devi assumere più gente o ridurre il numero degli appalti che hai. Utilizzano due piloti solo negli interventi notturni, perché è obbligatorio, ma se la base da cui operano non fa voli notturni il pilota è uno solo per QUINDICI GIORNI (talvolta una settimana) e magari al turno successivo va a volare a Lampedusa o a Catania.
In questo caso il povero Gianmarco (che ha lavorato con me in passato come secondo pilota in aeronautica) si è infilato nella nebbia dopo aver razzolato con assetti molto variabili per arrivare all' atterraggio (quindi già "scombussolato"), perciò secondo me non appena si è trovato senza riferimenti ha cercato di mantenere la linea di volo ma è arrivato ad un livello tale di vertigine da non poter più trovare l'assetto giusto per salire (effetto amplificato dalle forti raffiche di vento e dalle discendenze che in quella conca sono sempre molto forti).
Con un carico del genere e a quella quota inoltre, quell' elicottero sale poco. C'è da chiedersi perché hanno mandato un solo pilota e un sacco di gente che non era necessaria (verricellista, anestesista, medico o infermiere a scelta, tecnico del soccorso alpino) Bastavano due piloti, il tecnico e un infermiere per una gamba rotta e 20 minuti di volo.
Aggiungo comunque che in quasi 30 anni di soccorso aereo MAI mi sono trovato in una condizione così marginale, perché semplicemente con un elicottero NON SI VA a razzolare nel brutto tempo a bassa quota, soprattutto se non c'è da salvare la vita a nessuno.