io faccio lo stesso lavoro del ragazzo suicida, e ho qualche anno in più. Premetto che non concepisco il suicidio, non esiste niente al mondo che possa giustificare gesti simili. Però oltre alla precarietà che ormai è la regola un pò per tutti, nello specifico ho notato e condiviso la scarsa considerazione professionale e molto spesso umana che subiscono molti professionisti di svariati settori. Vi garantisco che dopo essersi rotti il culo sui libri, aver frequentato università e fatto anni di gavetta, è avvilente confrontarsi con chi non comprende l'importanza del tuo lavoro. Detto questo sono più per il "ti pesto a mani nude finchè non ti entra in testa la mia professionalità" che per il suicidio.