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Discussione: Come si esce vivi dal Paese dell’odio?

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  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di Pelledorso
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    Come si esce vivi dal Paese dell’odio?

    Io mi domando: ma chi è quel fenomeno che ha autorizzato il gladiatore a comprarsi una pistola (visto che era in cura da tre dottori)?

    Perchè feisubk e minchiasocialvari non vengono cancellati dalla faccia della terra?

    mhà.............


    Ps non scrivetemi........... vorrei vedere se fosse successo a te..... se fosse stata tua moglie..... e bla e bla e bla son tutte stronzate......



    «Un insignificante verme in meno!». «Ha fatto la fine che meritava». «Onore al gladiatore». Come si esce vivi dal Paese dell’odio? Forse scomparendo dietro una porta chiusa, al riparo di un po’ di silenzio. Quello che la madre di Italo D’Elisa, linciato sui social network e poi ucciso per vendetta, ora cerca di opporre all’assedio delle televisioni. Al sesto giorno di supplizio, la signora Diana scrive un biglietto e lo affida al cognato Andrea, perché lo legga davanti ai prossimi microfoni puntati: «Desideriamo rimanere nel silenzio del nostro dolore, nella semplicità e nella riservatezza che ha sempre caratterizzato la nostra vita».

    Era mattina quando i titoli dei giornali locali gridavano dalle prime pagine: «I D’Elisa denunciano gli sciacalli del web!». È pomeriggio quando l’avvocato della famiglia D’Elisa, Pompeo Del Re, dice: «Mi è stato chiesto di frenare. Non denunciamo nessuno. Non ci sono querele da parte della famiglia, ma soltanto grande fiducia nella giustizia». Diluvia. Fa caldo. «Delitto e castigo», lo chiamano alcuni per riassumere il caso. Altri preferiscono: «Il delitto d’amore». Certe televisioni del pomeriggio, rilanciate in tutti i bar di piazza Rossetti, mettono sullo stesso piano un omicidio stradale colposo con un omicidio premeditato a mano armata. Mentre il web continua a vomitare sentenze e insufflare stille d’odio.

    Il 1° luglio del 2016, Italo D’Elisa, 21 anni, operaio alle presse della Denso con contratto interinale, esce a fine turno e si mette alla guida di una vecchia Fiat Punto. All’incrocio fra via Giulio Cesare e corso Mazzini, la strada principale di Vasto, passa con il semaforo rosso. Sta viaggiando ai 62 chilometri all’ora. Il limite è 50. In quel momento sta arrivando Roberta Smargiassi a bordo di uno scooter Yamaha Sh650: ha 34 anni, è incinta. Lei e il marito Fabio Di Lello avrebbero dato la notizia alle famiglie il giorno successivo. Ma Roberta Smargiassi muore quella notte d’estate. Una telecamera del circuito di sorveglianza riprende nitidamente la scena. Dopo tre giorni quel video è ovunque: Facebook, WhatsApp, anche su Youtube. Tutti vedono la ragazza sbalzata dal sellino. E mentre il marito Fabio Di Lello si ammala e inizia a covare la sua vendetta, è importante concentrarsi su ciò che accade intorno.

    Alla fiaccolata per Roberta partecipano 300 persone. Tutte chiedono giustizia. Ma cosa significa, esattamente? «Ricordo che sono iniziati ad arrivare i primi messaggi», racconta Michele D’Annunzio cronista del giornale «Zona Locale», uno dei più seguiti a Vasto. «Sotto quell’articolo della fiaccolata sono comparse le prime frasi. Tutti volevano che D’Elisa andasse in galera. Scrivevano: il pirata deve andare in gabbia!». Ma Italo D’Elisa era sobrio, al momento dell’incidente. Non aveva assunto droghe. E non era scappato, anzi. Aveva cercato di prestare i primi soccorsi a Roberta, ed era stato lui stesso a chiamare le forze dell’ordine. «Non c’erano assolutamente, a norma di legge, gli estremi per l’arresto», ribadisce ancora una volta il procuratore capo Giampiero Di Florio.

    Davanti al panificio della famiglia Di Lello, forse il più importante del paese, compare lo striscione: «Giustizia per Roberta». Iniziano a proliferare gli insulti sul web, le falsità su D’Elisa. Dicono che sia figlio di un avvocato, ecco perché avrebbe scampato l’arresto. Qualcuno manda in frantumi un vetro dell’auto di suo zio. Tutti ancora si scambiano il video dello schianto come prova della sacralità di quella rabbia. Mentre Italo D’Elisa, figlio di due operai, con la madre licenziata per dismissione della fabbrica, è in cura all’ospedale perché non riesce più a dormire. «Quando è tornato a casa, stava tutto il giorno chiuso nella sua stanza con quel caldaccio», racconta lo zio Andrea. «Mai un bagno, mai una sera fuori. Continuava a rivivere nella sua testa la scena dell’incidente. Stava ancora male. Avvertiva l’odio che c’era nei suoi confronti».

    La famiglia D’Elisa aveva scritto una lettera di vicinanza alla famiglia Di Lello. Avevano tentato di incontrarli, attraverso amicizie comuni, per trovare una strada di pacificazione. Anche Fabio Di Lello era in cura, nel frattempo, seguito da tre diversi specialisti. Ogni giorno e ogni notte passava ore a parlare da solo davanti alla tomba di Roberta. A settembre aveva comprato la pistola, si allenava al poligono. Gli amici di Facebook lo aggiornavano sui movimenti o presunti tali «dell’assassino».

    Non si erano mai visti. Mai conosciuti. «Non è vero che Italo lo abbia provocato. Non lo avrebbe mai fatto. Italo era un bravissimo ragazzo. Andava in giro in bicicletta, salvava le tartarughe, aveva la passione di lavorare nella protezione civile. Avrebbe voluto andare a scavare per la slavina del Rigopiano». Aveva perso sia il lavoro sia la sua passione, dopo l’incidente. Sospeso fino al processo che stava per essere celebrato. Due persone malate. Una piccola città di 41 mila abitanti. E gli odiatori sul web che continuavano a lavorare ai fianchi entrambi. «Faremo degli accertamenti sull’odio - dice il procuratore Di Florio - ma la responsabilità penale è personale. Dovremo verificare se ci sono stati singoli comportamenti rilevanti, non si può indagare un clima». Mercoledì pomeriggio Italo D’Elisa era andato a fare un giro in bicicletta per le campagne. Aveva messo una sua foto nuova su Facebook, dove compariva senza il suo vero nome. Alle quattro e dieci del 1° febbraio 2017, si è fermato a bere qualcosa nel bar sotto casa. Forse Fabio Di Lello gli ha chiesto se fosse proprio lui. Perché non l’aveva mai visto in faccia, prima di premere il grilletto.

    “Italo ha fatto la fine che meritava”. Nel Paese che non smette di odiare - La Stampa
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  2. #2
    TCP Rider Senior L'avatar di Rebel County
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    come si possa aver concesso il porto d'armi ad una persona con quel tipo di trauma e' da arresto
    ma lo schifo nell'incitare alla violenza di chi comunicava gli spostamenti dell'investitore sono anch'essi da sanzionare

    e' stato un'incidente sul quale l'ignoranza della gente ha alimentato la voglia di vendetta

  3. #3
    TCP Rider Senior L'avatar di valterone
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    Citazione Originariamente Scritto da Rebel County Visualizza Messaggio

    ...e' stato un incidente...
    Per me no, gli incidenti sono tutt'altra cosa. Questa si chiama catena degli eventi, è direttamente influenzata dai comportamenti umani e in determinati casi si può prevederne lo sviluppo o parte di esso e la fine. Qui non ci voleva molto ma evidentemente non sono stati in grado.
    Con il metro che ha usato quest'uomo, i genitori di Regeni dovrebbero radere al suolo l'Egitto.
    Il mio è un normal-cellulare, telefona e basta. P.M. Carletti
    Uno può essere pirla pur avendo qualche buona idea. Se però togliamo anche quella...
    La fortuna si presenta quando capacità ed opportunità si incontrano.
    Cit. ElGraspa: Il marcio si diffonde con facilità e l'ignoranza non richiede impegno.

  4. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di Pelledorso
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    Citazione Originariamente Scritto da valterone Visualizza Messaggio
    Per me no, gli incidenti sono tutt'altra cosa. Questa si chiama catena degli eventi, è direttamente influenzata dai comportamenti umani e in determinati casi si può prevederne lo sviluppo o parte di esso e la fine. Qui non ci voleva molto ma evidentemente non sono stati in grado.
    Con il metro che ha usato quest'uomo, i genitori di Regeni dovrebbero radere al suolo l'Egitto.
    Mi fai un esempio di incidente come lo intendi Tu?!?
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  5. #5
    TCP Rider Senior L'avatar di valterone
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    Citazione Originariamente Scritto da Pelledorso Visualizza Messaggio
    Mi fai un esempio di incidente come lo intendi Tu?!?
    Un coppo che cade da un tetto in un giorno di bufera, la ruota di una moto che entra in una buca nascosta da acqua o foglie, un motore che cede per difetto dei materiali, un fulmine che polverizza l'impianto elettrico di una casa, ecc.

    In genere le cose poco (o non) prevedibili che accadono senza l'aiuto o il volere dell'uomo o nonostante l'impegno profuso affinché non accadano. Uno che spara può essere situato in un incidente solo se è un cecchino, nel qual caso lo fa di mestiere. Uno che toglie la protezione al tritacarne e ci lascia una mano non è vittima di un incidente. Un fatto premeditato per mesi difficilmente può essere un incidente.
    Questo è quello che io intendo per incidente.

    Per quanto riguarda la domanda da titolo della discussione, secondo me continuando in questo modo semplicemente non se ne esce.
    Ultima modifica di valterone; 07/02/2017 alle 14:47
    Il mio è un normal-cellulare, telefona e basta. P.M. Carletti
    Uno può essere pirla pur avendo qualche buona idea. Se però togliamo anche quella...
    La fortuna si presenta quando capacità ed opportunità si incontrano.
    Cit. ElGraspa: Il marcio si diffonde con facilità e l'ignoranza non richiede impegno.

  6. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di massimio
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    in effetti é pazzesco....leggere certi commmenti in giro, non solo sui vari Asocialnetwork , fa venire il voltastomaco.
    che rumore fa la felicita'
    la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
    storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....

  7. #7
    TCP Rider L'avatar di nikonikko
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    Se proprio non riusciva ad accettare la perdita della moglie avrebbe fatto prima e meglio se si fosse ammazzato da solo con quella pistola, il ragazzo aveva già il suo calvario per tutta la vita, gli incidenti capitano non è il primo e non sarà, purtroppo, l'ultimo un gesto del genere ha solo generato ulteriore dolore senza risolvere nulla.

    Rip al ragazzo e alla moglie di quell' uomo che non ha avuto la forza e il coraggio di perdonare un tragico evento non voluto.

    Io mi auguro solo che non capiti mai a nessuno una situazione del genere, non è facile superare l' essere la causa, anche involontariamente, della morte di una persona, specie per chi cresce con certi valori e non fà male ad una mosca.
    Ultima modifica di nikonikko; 07/02/2017 alle 11:35

  8. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di Pelledorso
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    Citazione Originariamente Scritto da Rebel County Visualizza Messaggio
    come si possa aver concesso il porto d'armi ad una persona con quel tipo di trauma e' da arresto
    ma lo schifo nell'incitare alla violenza di chi comunicava gli spostamenti dell'investitore sono anch'essi da sanzionare

    e' stato un'incidente sul quale l'ignoranza della gente ha alimentato la voglia di vendetta
    Citazione Originariamente Scritto da massimio Visualizza Messaggio
    in effetti é pazzesco....leggere certi commmenti in giro, non solo sui vari Asocialnetwork , fa venire il voltastomaco.
    Citazione Originariamente Scritto da nikonikko Visualizza Messaggio
    Se proprio non riusciva ad accettare la perdita della moglie avrebbe fatto prima e meglio se si fosse ammazzato da solo con quella pistola, il ragazzo aveva già il suo calvario per tutta la vita, gli incidenti capitano non è il primo e non sarà, purtroppo, l'ultimo un gesto del genere ha solo generato ulteriore dolore senza risolvere nulla.

    Rip al ragazzo e alla moglie di quell' uomo che non ha avuto la forza e il coraggio di perdonare un tragico evento non voluto.

    Io mi auguro solo che non capiti mai a nessuno una situazione del genere, non è facile superare l' essere la causa, anche involontariamente, della morte di una persona, specie per chi cresce con certi valori e non fà male ad una mosca.

    In questo mondo fatto di bimbyminchia (e non solo) che hanno a malapena un neurone funzionante, mi fa piacere leggere e sapere che ci sono ancora persone con un po' di buon senso nella zucca.........
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  9. #9
    TCP Rider L'avatar di Norik
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    Citazione Originariamente Scritto da nikonikko Visualizza Messaggio
    Se proprio non riusciva ad accettare la perdita della moglie avrebbe fatto prima e meglio se si fosse ammazzato da solo con quella pistola, il ragazzo aveva già il suo calvario per tutta la vita, gli incidenti capitano non è il primo e non sarà, purtroppo, l'ultimo un gesto del genere ha solo generato ulteriore dolore senza risolvere nulla.

    Rip al ragazzo e alla moglie di quell' uomo che non ha avuto la forza e il coraggio di perdonare un tragico evento non voluto.

    Io mi auguro solo che non capiti mai a nessuno una situazione del genere, non è facile superare l' essere la causa, anche involontariamente, della morte di una persona, specie per chi cresce con certi valori e non fà male ad una mosca.
    in questi casi anche frasi cosi io le trovo " pericolose" , e spesso si parte proprio da affermazioni cosi per arrivare ad affermare il peggio
    Scusa , ma io la vedo cosi
    Detto questo ormai i social vogliono solo o la stupidità o la violenza
    E l' instigatione alla violenza va per la maggiore ,in quanto c' è chi ci spera in un omicidio e poi ci gode
    Concordo con le accuse di concorso in omicidio
    Io non sbaglio strada... cerco alternative
    Arriva un giorno in cui devi prendere una decisione che ti cambia la vita
    l' unica certezza è che appena prenderai la tua decisione scoprirai subito
    se sarà la scelta giusta o sbagliata , senza poter tornare indietro

  10. #10
    TCP Rider L'avatar di nikonikko
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    Citazione Originariamente Scritto da Norik Visualizza Messaggio
    in questi casi anche frasi cosi io le trovo " pericolose" , e spesso si parte proprio da affermazioni cosi per arrivare ad affermare il peggio
    Scusa , ma io la vedo cosi
    Detto questo ormai i social vogliono solo o la stupidità o la violenza
    E l' instigatione alla violenza va per la maggiore ,in quanto c' è chi ci spera in un omicidio e poi ci gode
    Concordo con le accuse di concorso in omicidio
    In effetti quella è un alternativa che non accetto nemmeno io, la vita è un dono a prescindere in quano tale và rispettata. Purtroppo però quando non si arriva a questa consapevolezza e si è facilmente condizionabili gesti estremi aiutano a non fare danni ad altri.

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