Aspetto che il panico cresca, quando la paura si trasforma in visioni celestiali... allora inizio a staccare (K. Schwantz)
La vera moto deve fare come le tro!€ deve bere, fumare e muovere il culo (M. Lucchinelli)
massimio, lungi da me l'idea di voler difendere l'indifendibile, ma il concetto di morte dignitosa di un condannato è a carattere generale e vale per tutti i detenuti definitivi. purtroppo tocca discuterne anche per un conclamato delinquente come riina, ma certe garanzie -credo sia giusto - valgano per tutti. Sarebbe grave se la Suprema Corte di Cassazione non applicasse a chiunque certi principi cardine del nostro ordinamento giuridico e di civiltà.
che poi il nostro sistema penale abbia tante falle è indubbio, ma credo che non ci si debba mai discostare da punti fermi. anche nel caso di uno che, a mio parere, non merita il differimento di nessuna pena tenuto conto poi che viene curato - al bisogno - in una delle migliori strutture ospedaliere d'italia.
Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio").
Angelik detto Il Brillante
per quanto sia d'accordo con te in linea generale, non riesco ad accettare la mancanza di eccezioni, per quanto "ingiuste" dal punto di vista di equità della legge, in casi come questo.
la morte dignitosa che spetta a persone come lui, è all'interno di una cella, a scontare la pena fino all'ultimo secondo di vita.
Gli abiti fanno l'uomo. E meno c'è l'uomo, più cresce il bisogno dell'abito.
per me è no! siamo buonisti con i peggiori delinquenti e spietati con la gente "normale"...e questo non va bene
In linea di principio hai ragione, ma non sarebbe la prima volta che sul tavolo dei giudici arrivano perizie mediche sullo stato di salute del condannato diciamo "aggiustate", e non parlo solo delle perizie di parte, ma anche di quelle redatte da consulenti d'ufficio, nominati dal giudice, e che quindi, come pubblici ufficiali, avrebbero il dovere di scrivere la verità
e poi, dispiace doverlo ammettere, la alla fin fine aveva ragione il mi' pohero nonno che, nella sua saggezza contadina, ai primi anni di giurisprudenza, sfottendomi ma con fare ormai disincantato, mi diceva: "bimbo, rihordati sempre, la legge è come la pelle de' hoglioni, basta tiralla e va dove ti pare"
Ultima modifica di Shining; 06/06/2017 alle 10:31
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NO!
MEGLIO PAZZI CHE PUPAZZI
Si , ha diritto ad una morte dignitosa.
Lo Stato non dovrebbe far distinzione tra cittadino e cittadino . I diritti dovrebbero essere garantiti a tutti .
Ed è proprio per questo che ritengo che lo Stato debba dare assistenza medica adeguata al carcerato in questione .. in carcere però !
La dignità della morte non ha nulla a che vedere con la possibilità di morire a casa propria o in una clinica privata .
Oltre a tutto ciò , io se potessi darei a Riina una sepoltura del tutto simile a quanto fecero gli americani con Bin Laden :
sopraggiunta la morte ( in carcere ) i militari dovrebbero prendere in custodia il feretro e gettarlo in mare .
Questo per non dare la possibilità ai mafiosi di venerarlo anche da morto o peggio , di riesumarlo per poi tenere parti del corpo come fossero reliquie .
Se al contrario venisse concessa al capo dei capi della mafia ( uno che faceva sciogliere adulti e bambini nell' acido ) di trascorrere a casa i suoi ultimi giorni , ne verrebbe fuori una processione di adepti , verrebbe glorificato e santificato e ne si farebbe poi un funerale faraonico .
Ben venga quindi il metodo americano usato per Bin Laden .
Può dignitosamente morire in carcere..
Riina ha rifiutato la Società Civile nel momento in cui sé messo ad ammazzare gente.. i 17 ergastoli dimostrano che va isolato dalla Società, tale pertanto deve rimanere finché vive..
Nel caso che lo si trasferisca nell'ala penitenziaria di un ospedale..