Esattamente come in quella della vita... dall'università io mi sarei aspettato teorie inconfutabili, non che ognuno dice la sua e tutte valgono qualcosa. Se no basta l'esperienza, uno si trova bene con Pirelli, un altro con Dunlop, ecc.
Solo se i più non hanno imparato una mazza studiando la vita. 50 anni fa un mona (di qualsiasi peso...) che si permettesse di andare a spiegare a un fabbro come si lavora il ferro veniva zittito e al fabbro non gli perdeva di certo importanza la tesi. Il saper fare il proprio lavoro valeva un po' più delle belle parole imparate magari a memoria.
Nell'università della vita da pagliacci che facciamo oggi certo... l'errore parte dal presupporre che questa vita valga o sia quella vera o la migliore possibile.
Girala come vuoi, le piramidi costruite dall'esperienza sono ancora al loro posto mentre i ponti studiati all'università col computer cedono durante il collaudo. Può non essere una prova ma un pessimo segnale sì. Se vogliamo voltarci dall'altra parte, bene. Però anche questi segnali non spariscono facendo a meno di guardarli. Per ora abbiamo gli ingegneri che non hanno ancora capito come costruire e i manufatti eretti a mano dagli schiavi che splendono al sole dopo 2000 anni. Dimmi tu chi ha capito quale limite e di chi sia quel limite.
Oltretutto l'esperienza (come anche le nozioni) fatica ad entrare in una testa bacata. La differenza è che la laurea si può anche comprare, l'esperienza invece va fatta di persona.