Venerdì sera pianifico l'itinerario di massima...da Monteveglio (BO) a Trento passando da Passo Rolle, Alleghe, Fedaia, Canazei e Cavalese...se rimane il tempo ci infilo passo Manghen.
440 km di statali, poi da Trento, al rientro, altri 250 km di pallostrada...do tutto in pasto al navigatore, imposto "evita le strade principali" e domani lascierò che faccia lui!
Simona non può venire, per impegni famigliari...peccato, preferisco dividere con lei i miei giri in moto
Per il resto, amo girare da solo per poter tenere il mio ritmo (lento)...l'unico amico con il quale mi trovo bene (che ci ha accompagnato in Scozia, Normandia, Portogallo), adesso tiene prole, quindi per un pò non se ne parla.
Alle 7 suona la sveglia...fuori c'è un pò di nebbia dovuta all'umidità del caldo afoso del giorno precedente.
Colazione con il solito latte e con i soliti biscotti...la stessa colazione più o meno da 45 anni...e come tutte le mattine parto con il piede giusto! Questo perchè credo che i piaceri della vita nascano anche da piccole cose, piccoli rituali quotidiani...non che provare cosa nuove sia sbagliato, anzi, ma la ricerca continua del piacere diverso a tutti i costi...la trovo stressante
Nello zainetto metto solo la borraccia, una felpa e la cartina...poi naturalmente la tuta antiacqua per eventuali acquazzoni (anche se avevo controllato le previsioni meteo e non davano rischio pioggia...consiglio quelle della LA7, precise e affidabili).
Oggi niente stivali, e giacca senza maniche....troppo caldo! Lo so, è pericoloso, ma per gustarmi appieno il senso di libertà che regala la moto, ho bisogno di non sentirmi costretto e di non patire i 33 gradi chiuso dentro uno scafandro...per lo stesso motivo, casco aperto, visera alzata e un paio di occhiali a proteggere gli occhi. Così rischio solo la mia incolumità, sapendo che comunque ho una guida molto prudente e attenta a tutto ciò che mi succede intorno...un atteggiamento che ritengo comunque meno pericoloso dell'infilarsi una tuta in pelle, magari munita anche di airbag e poi lanciarsi sulle strade aperte al traffico pensando di essere in circuito e mettendo a repentaglio anche la vita altrui...scusate la vena polemica
La nebbia si dirada in fretta e il sole illumina la giornata...e non solo...memore di scottature precedenti mi sono cosparso le braccia di crema solare
Prima di arrivare alle montagne, sulla statale si attraversano decine di paesini piccoli e grandi, ognuno con le sue particolarità e le sue caratteristiche...centinaia di visi e di sguardi incrociati...chissà quanta vita diversa in ognuna di queste persone...pur senza conoscerne alcuna, per un istante avranno fatto parte della mia!
Poi si comincia a salire di quota, l'aria diventa più rarefatta e i colori assumono toni più sgargianti.
Superati i 1500 metri comincia a fare freschino...va beh, infiliamoci la felpa.
Arrivo al Rolle, quante curve, quante moto...bellissimo!
Mi infilo in uno dei vari bar e mi gusto un un bel "toastone"...fuori il vento gioca con le nuvole, che assumo le forme più disparate.
A 2000 metri ci vogliono anche le maniche, quindi "aggiungo"!
Riparto verso Alleghe, attraversando questa natura rigogliosa che riempe gli occhi e la mente.!
Arrivato in questo splendido paesino con lago annesso, non posso fare a meno di notare che tutto sembra dipinto talmente è perfetto (e lo noto in tantissimi borghi di montagna e più ci si avvicina a mentalità nordiche, più lo trovo evidente)...le case, l'arredamento urbano, la pulizia, tutto curatissimo...ma manca un pò di vita! Non trovi capannelli di persone a chiaccherare per strada, pochi bambini che giocano, poca socialità...non so, forse è solo un impressione superficiale, ma questo sentimento stona con la bellezza del paesaggio.
Risalgo verso il Fedaia...ricordo che una volta in moto potevi percorrere miriadi di stradine sterrate...oggi è tutto un divieto di accesso....magari a ragione, oggi viene impedito a chiunque di uscire dai binari imposti da rigide regolamentazioni...forse è necessario...io preferivo una voltà però
Faccio merenda con una Ritter Sport, seduto su una terrazza di un rifugio lontano dalla strada principale che affaccia sul bacino...mi tengo distante dalla ressa di quello dove si fermano tutti per scendere al volo, fare una foto veloce alla diga senza neanche guardarsi intorno e ripartire altrettanto velocemente.
Metto da parte un pò di cioccolata per Simona (so che apprezza)...anche se arriverà a Bologna completamente sciolta...necessiterà di due ore di frigorifero per tornare a essere commestibile!
Canazei di passaggio...non mi è mai piaciutà particolarmente, poi Cavalese...ma fa trooooppo caldo...e visto che l'orario me lo consente, decido per il passo Manghen, che ancora non conoscevo.
La strada si inerpica tra le montagne e si fa sempre più stretta...in mezzo al bosco una casetta ottima per fuggire dal tran tran quotidiano!
Arrivo in cima dopo gli ultimi km di strada larga non più di un paio di metri, con tornanti che sembrano avvitarsi su se stessi...e mi godo gli ultimi momenti di refrigerio!
Non c'ero mai stato, ma ci tornerò sicuramente...il passo Manghen mi è piaciuto tantissimo e vale la pena tornarci per fare un picnic lontano dal traffico e dalla città.
Prima di entrare in autostrada (noia mortale per gli ultimi 200 km), faccio benzina e quasi mi commuovo...un 1200 da 270 kg e 140 cv, che (a velocità codice) è capace di 24 km/l...sono entrato in riserva dopo 370 km e ne avevo ancora 90 di autonomia (serbatoio da 20 lt)
Alla fine, saranno 690 km di emozioni..."a perfect day"![]()































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