E' vero ma è un dato che vuol dire poco,anzi nulla di più che nei paesi più poveri d'europa si pensa prima alla casa e poi al resto,non è un caso che le percentuali più alte di possessori di casa siano in Italia col 73% in Grecia col 76% in Spagna col 77% in Romania col 90%. Che il vento stia cambiando e che iniziano a stancarsi dell'Italia direi che è percepibile,poi quel che succederà è mistero almeno per il momento,ma lo è anche per gli altri.
Fenomeno già iniziato con la migrazione dei laureati in cerca di lidi migliori...mai fatto così tante polizze viaggi per sei mesi come negli ultimi due anni.
Su questo avrei qualche dubbio ora come ora,ho l'impressione che il mai appartenga al passato...sta uscendo una classe dirigente europea che ama ben poco l'Italia.
Ultima modifica di rjng; 05/07/2017 alle 13:53 Motivo: Unione Post Automatica
lo dici perché concordi con me o perché ti sto antipatico?
si, ne avevamo già ragionato in passato e ti ringrazio. Ma, potendomi permettere di scegliere, trovo il Portogallo più affascinante.
Quanto all'Albania, ha un difetto che ho già menzionato in passato: nelle giornate limpide si possono vedere le coste italiane, potrebbe venirmi la nostalgia
[QUOTE=flag;7351097]...................e dove sbagliano ?
Sbagliano a pensare di poter fare da soli con i loro satelliti. L'Europa è una vacca da mungere per non più di altri 5, forse 10 anni, poi non avrà più nulla da dare né tecnologicamente né come mercato. Attualmente è già un'entità chiusa e commercialmente autarchica: produciamo internamente ciò che consumiamo, a parte prodotti a bassissimo valore aggiunto o di elevata incidenza della manodopera. Già oggi le nostre industrie si mangiano l'un l'altra i clienti,non avendo sbocchi di mercato extraeuropei significativi. Oppure acquisiscono i concorrenti per accaparrarsi quote aggiuntive marginali di mercato. I tedeschi producono in Germania ciò che vendono in Europa, altrimenti fanno stabilimenti locali (Cina, Corea, Messico, USA) per soddisfare le richieste di quei consumatori. Se esportassero dalla Germania, non sarebbero semplicemente competitivi. E di ricaduta economica a favore dei cittadini tedeschi da questi insediamenti non ce n'è proprio. Ci guadagnano ovviamente i padroni delle industrie tedesche, guarda caso tutte in mano a finanziarie internazionali, che pensano in termini di investimenti a lungo termine, utili e dividendi. Mentre i politici tedeschi, come i nostri, pensano in termini di prossima scadenza elettorale. Quando i paesi PIGS, a seguire Francia, poi esteuropei non potranno più assorbire prodotti tedeschi, magari privilegiando collaborazioni con i cinesi, gli industriali tedeschi cosa faranno? Semplice: riduzione del costo lavoro attraverso riduzioni salari, flessibilità del mercato del lavoro con meno garanzie, riduzione del welfare. Poi da lì è tutta discesa. Già nel settore macchine utensili e elettrodomestici queste cose si vedono e stanno succedendo. Anche nell'auto, se ci si pensa. Ma quando ciò avverrà, la Merkel, Schultz e gli altri grandi statisti tedeschi si saranno ritirati, quindi la cosa non li interessa.
Sbagliano a non rendersi conto che la barca europea è inevitabilmente già una sola, ma se ciascuno rema per conto suo alla fine si può sperare solo nella nave soccorso di una ONG.
Ovviamente io so tutto e non sbaglio mai un pronostico
Ultima modifica di marmass; 06/07/2017 alle 07:31 Motivo: Unione Post Automatica
[QUOTE=marmass;7351193]lo dici perché concordi con me o perché ti sto antipatico?
Fai benissimo
Ultima modifica di navigator; 05/07/2017 alle 20:55
questo e' in parte vero, ma c'entra poco con quella valutazione
come mercato e' da vedere, tecnologicamente pure
Commercio
L'UE conta solo il 6,9% della popolazione mondiale, ma i suoi scambi commerciali con il resto del mondo rappresentano circa il 20% delle esportazioni ed importazioni mondiali.
Circa il 62% degli scambi commerciali dei paesi dell'UE avvengono con altri paesi dell'UE.
L'UE è una delle tre principali potenze commerciali internazionali, dopo gli Stati Uniti e la Cina. Nel 2014 le esportazioni di merci dell'UE erano pari al 15% di quelle totali a livello mondiale. Sono state superate per la prima volta in assoluto da quelle della Cina (15,5%), ma erano ancora superiori a quelle degli Stati Uniti (12,2%), che però detenevano una quota maggiore delle importazioni mondiali (15,9%) rispetto sia all'UE (14,8%) che alla Cina (12,9%).
dipende, a volte per vendere in un paese, fare uno stabilimento li e' necessario politicamente
questo produce un innalzamento del potere d'acquisto in quel paese, che, alla lunga, potra' permettersi prodotti piu' costosi
un film va raffrontato con un film, non con una foto
su questo ti do ragione, e, come vedi, anche io faccio parte della tua categoria![]()
Ultima modifica di ABCDEF; 17/07/2017 alle 11:25 Motivo: Unione Post Automatica
Chissà se dirà (lui o i suoi successori) la stessa cosa di quelli come me che, in prossimità della pensione, si preparano ad andarsene in Portogallo o Romania o Albania...esentasse. Pochi o tanti che siano, anche questi saranno soldi che faremo mancare all'appello di Tito Boeri, Padoan...
e l'assistenza sanitaria l'avremo lo stesso, senza ticket
Ma per fortuna di chi resterà, come dice Boeri, ci penseranno gli immigrati a tenere in piedi l'INPS, l'Italia tutta e la mia pensione