Il problema politico e giuridico delle autonomie regionali è un tema complesso. a prescindere dalla fascinazione del termine "autonomia" - che aveva un senso molto più ampio fino a una quindicina di anni fa - oggi molte delle prerogative sono state compresse dalla legislazione europea e nazionale. da me, ma vale per tutte le aree autonome, abbiamo competenza esclusiva in alcuni settori, però non è per niente semplice superare le leggi nazionali. Questo per quanto riguarda la parte normativa. Qui in sicilia abbiamo convissuto con un contenzioso processuale abnorme, tra conflitti di attribuzione, impugnative da parte del commissario dello stato (una volta esistente ma poi abolito proprio per quanto ho sinteticamente indicato sopra), violazioni delle norme imperative della regione e anche dello stato centrale. Insomma, spesso più che un vantaggio è stato un incremento di "rogne" con conseguente rallentamento amministrativo.

Poi c'è la parte politica. Il politico regionale tende a spacciare la presunta autonomia per un vantaggio territoriale e quindi un miglioramento delle condizioni generali della popolazione locale. In parte potrebbe essere vero, naturalmente dipende da territorio a territorio. La Val d'Aosta è una cosa, la Sicilia un'altra, il Veneto potrebbe essere ancora diversa. Qui c'è un potenziale rischio sulla bontà di un'idea politica che può trasformarsi in qualcosa di pernicioso.

Inutile dire che da me l'autonomia ha generato solo storture. Perché normare è un fatto, svolgere azione politica un altro.

Ora, volendo dare una lettura superficiale a quanto sta accadendo nel nord est o ovest, non mi pare che la politica possa dare un qualcosa in più di quanto queste regioni hanno. Mi pare che sia più un tentativo propagantistico - dice bene Carmelo -. Se salvini pensa che domani possa dire e fare "siamo autonomi e quindi ci facciamo i cacchi nostri; siamo autonomi e le risorse le destiniamo noi a roma e non che roma destina a noi quanto ci spetta", può scordarselo. Non può accadere ne tecnicamente e neppure politicamente. Inoltre salvini ha una visione autonomistica che mi sfugge; fa le liste da noi in sicilia per le nostre elezioni, con i nostri politici e per la nostra politica. a cosa gli serve?

Ultimo aspetto, il governo nazionale. Come ogni autorità centrale non ha nessuna ragione o interesse a sciogliere le catene di qualcuno (lombardia o veneto) che contribuisce in maniera importante e determinante ad aumentare i conti statali. Anche se è pur vero che questi tanto danno, ma tanto ricevono. La leggenda che noi del sud costiamo più di quanto produciamo è un falso, ma questa è un'altra storia.


insomma, io penso che non sposti di una virgola l'attuale situazione perché oltretutto, questo vale per salvini come per crocetta, la cultura autonomistica è una cosa seria, e questi capipopolo non sanno neppure di cosa si tratta. a prescindere dai proclami, dalle ruspe, e (da me) dalla "cultura" dell'area mediterranea patria dell'accoglienza.