Non sono d'accordo.
Se fosse così, a che servirebbero gli organi che regolamentano le gare? La FIA, ad esempio, in Formula 1 non servirebbe a nulla. Né servirebbe il comitato per la sicurezza dei piloti, e via dicendo. Il fatto che una corsa folle venga affrontata conscientemente, non significa automaticamente che non si può dire niente in merito alle enormi carenze in termini di sicurezza. E' come, facendo un paragone, il discorso del casco obbligatorio: se non fosse obbligatorio, quasi nessuno lo indosserebbe in contesti cittadini, nonostante la piena consapevolezza dei propri gesti. Nonostante siamo tutti esseri umani dotati di intelletto, indossiamo il casco anche in città prevalentemente perché sennò la municipale ci fa una multa salata: nonostante la nostra piena consapevolezza. Certi valori vanno imposti da chi sta sopra, non si può pretendere che tutto venga regolamentato dal libero arbitrio di ognuno di noi: altrimenti pederebbe di senso ogni genere di istituzione.
Se esiste un ente che deve garantire la sicurezza del cittadino nel caso in esempio, del pilota nel caso della competizione in oggetto, è sua responsabilità primaria pensare alla sicurezza del cittadino/pilota, ponendo dei paletti oltre i quali dev'essere proibito andare. Se quei paletti fossero stati posti, quella gara si sarebbe trovata ampiamente al di là, dunque non sarebbe mai stata affrontata da alcun pilota. E una persona sarebbe ancora viva.
Nel 2018 -ormai manca poco- una corsa del genere non può essere regolare. Non può. Non in questi termini, e non con moto da più di 200CV, almeno.
Io ho visto l'incidente in differita, e ho provato una gran pena... Certe gare non andrebbero nemmeno ipotizzate, se non al limite con delle regolamentazioni che limitano l'accesso alla gara a moto da prestazioni non così esasperate.