Ed è vero, infatti se poi con gli 80€ sforavi il reddito se li riprendevano indietro, il reddito di cittadinanza dovrebbe permettere la sopravvivenza alle persone che non hanno un lavoro, e saranno poi obbligati a trovarselo tramite i centri impiego, nel frattempo devono fornire ore al comune per i lavori socialmente utili.
oddio...direi che
prima dovremo fare i centri per l'impiego
poi metterli in rete
poi popolarli di gente che sappia fare il suo lavoro, magari con un profilo psicoattitudinale del candidato
e infine quel candidato potra' dire di no a due proposte di lavoro (che dovranno essere in linea con le sue aspettative e aspirazioni, a quanto si e' letto) prima di DOVER accettare la terza
l'unica cosa che non sapevo e' che in italia ci fosse tutto questo lavoro e bastasse fare quanto descritto nei punti precedenti (fosse semplice) per sistemare tutto
quante saranno le ore di lavori socialmente utili? e come bverranno armonizzati con le giuste aspettative dei diversi senza lavoro?
Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu. [cit]
Questa è una mela...
IMHOSTICA
Intanto diamo i soldi, poi a procurare il lavoro attraverso i centri c'è sempre tempo. Per le 8 ore settimanali di lavori socialmente utili, nessuno si sta preoccupando delle tutele di legge sulla sicurezza, sulla salubrità, su malattia o infortuni. Se falciando l'erba in un giardino pubblico il volontario si fa male? Se si ammala e pianta una causa perché la malattia è stata causata dal lavoro volontario cui è stato assegnato?
Giggino dice che entro aprile i centri saranno riformati con migliaia di assunzioni di nuovo personale. Ecco una proposta pratica: può cominciare offrendo l'assunzione nei CPI agli aventi diritto al reddito di cittadinanza
Quindi, visto che il lavoro non c'è, i centri d'impiego sono popolati da fancazzisti ebeti, le ore socialmente utili non si possono fare perche ci si fa male (sarebbe sufficiente assicurarli con contratti a tempo come tanto in uso ora) lasciamo tutto come sta e continuiamo a lamentarci invece di provare a fare qualcosa, in fondo il reddito di cittadinanza non è nient'altro che un sussidio di disoccupazione che vorrebbe evolversi, la soglia di povertà sarà stabilita dall'isee come fatto fin'ora, se viene percepito come un incentivo a non fare nulla bisognerebbe guardare il passato, i furbetti ci sono sempre stati e si spera invece di riuscire a ridurli, non è il metodo corretto? cosa bisognerebbe fare?
Dovremmo affidarci a chi ha detto che il posto fisso non esiste più? che il lavoro è flessibile? e quindi i datori di lavoro possono tranquillamente sottopagare i loro dipendenti e sfruttarli!
https://www.tpi.it/2018/11/20/reddit...adinanza-isee/
bisognerebbe diminuire il costo del lavoro e la pressione fiscale sulle aziende, recuperando i "soldi persi" con queste due operazioni combattendo davvero e senza sconti l'evasione fiscale e le truffe di ogni genere e diminuendo quello che è il "costo" della macchina Stato, ovvero tutte le uscite per accontentare le varie mafie (basti pensare ai bilanci finali sempre almeno raddoppiati rispetto alle stime iniziali) e per pagare un carrozzone fin troppo pesante, inefficiente e per la maggioranza inutile (classe politica fin troppo numerosa, numero enorme di forze dell'ordine per lo più sprecato, eccetera eccetera).
questo, a mio avviso, potrebbe essere l'approccio corretto.
dare soldi ad minchiam (che sia la pagliacciata degli 80 € o il reddito di cittadinanza) che per lo più finiscono ad alimentare il buco nero che è il meridione non è certo la soluzione, in uno Stato che da sempre abbina entrate consistenti ad uscite però sempre più grandi.
Ultima modifica di streetTux; 21/11/2018 alle 07:28
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Purtroppo, piaccia o non piaccia, la domanda di lavoro c'è ma concentrata in alcune zone d'Italia. Fenomeno noto come mismatching. Se ci sta che i nostri migliori giovani emigrino all'estero (e TUTTI con contratti a termine), se ci sta che i genitori della mia generazione (la mia generazione stessa, io compreso) si siano spostati per trovare lavoro, azioni di supporto a chi è disposto a spostarsi sono forse fuori dalla logica? Agevolazioni per acquisto di casa, riduzione del cuneo fiscale per le assunzioni di queste persone, supporto economico per chi affronta, spostandosi, corsi di formazione....è politica del lavoro attiva, operativa in tempi rapidissimi. Ma se l'obiettivo è portare a casa il reddito di cittadinanza come se fosse una medaglia elettorale da appuntarsi al petto, chiaro che tutte queste cose non interessano. E speriamo che il miliardo stanziato per la riforma dei CPI (NB spesa corrente, non inevstimento) venga ben utilizzato.
Lavori socialmente utili, non mi si metta in bocca ciò che non ho detto: gli aspetti di garanzia, tutela e sicurezza per i lavori sociali esistono e vanno tenuti presenti. Non basta dire fai 8 ore di lavoro sociale alla settimana, la faccenda va normata secondo lo schema LSU che è già operativo da anni
Lavoratori Socialmente Utili (LSU)
estendendolo a tutte le Regioni. Ma non è intenzione di questo Governo potenziare lo strumento esistente, IMHO perchè non si vuole ammettere che anche in passato qualcosa di buono si è fatto e, come sopra, perchè l'obiettivo è il reddito di cittadinanza a qualunque costo.
I CPI attualmente semplicemente non funzionano, riescono a malapena a dare risposta al 3% delle richieste. Ormai ci sono iscritti pluriennali, sembra la faccenda dei sindacati dei disoccupati di qualche decennio fa. La regione dove vivo e lavoro, il Veneto, è assieme a Emilia e Lombardia quella dove il sistema ha almeno un minimo di efficienza, ma le aziende semplicemente non vi si rivolgono se non per personale non qualificato. Vanno totalmente ricostruiti, ci vogliono anni, rischiamo che si paghi il RDC senza essere in grado di offrire lavoro attraverso i CPI. Abbiamo nel contempo già altre forme di aiuto a chi perde il lavoro, NASpI, indennità di disoccupazione...e per la povertà assoluta il reddito di inclusione. Questo Governo potrebbe anche pensare a potenziare e migliorare quanto già esiste, invece di buttare tutto all'aria per vincere le prossime elezioni?
Una volta di più facciamocene una ragione: si, in giro per il mondo il posto fisso non esiste più, neppure nella PA. Io non sfrutto i miei dipendenti con contratti a termine (ne ho qualcuno), nè li sottopago. Alla mia azienda un dipendente (a termine o a tempo indeterminato non conta) costa quanto e più del mio collega tedesco o francese, ma il dipendente si ritrova in busta paga meno del suo collega di quelle nazioni. Il termine cuneo fiscale, dice niente? Lo si valuti alla luce del Decreto Dignità e poi mi si dica se non era meglio proseguire sulla line a di un Jobs Act con tutele crescenti migliorandolo. E gli 80 euro, si ricordi, non sono una mancia, ma una riduzione del cuneo fiscale.
Ultima modifica di marmass; 21/11/2018 alle 08:08
La diminuzione del costo del lavoro e della pressione fiscale sono i cavalli di battaglia di ogni governo, nella pratica poi, nessuno riesce in questa impresa, ogni governo grida onesta a suo modo, dal taglio delle auto blu (a parole) alla riduzione dei politici alla diminuzione delle accise sui carburanti, tema ripreso da salvini ma non ancora attuato e di fatto inattuabile in queste condizioni di precarietà dello stato.
in buona sostanza i politici italiani guardano più il loro portafogli che il nostro