bah... è un discorso che lascia il tempo che trova ammp.

siamo tutti (io compreso) amareggiati quando leggiamo di certe condizioni di lavoro (condizioni "reali" o anche squisitamente economiche), ancor di più quando ci toccano in prima persona.
di contro però fa comodo poter scegliere tra n-mila prodotti e, soprattutto, chiunque va a cercare lo stesso oggetto al prezzo inferiore. questo inevitabilmente (a prescindere dalla disparità tra quel che "mangiano" le varie aziende) si ripercuote su lavoratori e distribuzione.
fino a che non si avrà un mercato realmente globale (stesse condizioni, lavorative ed economiche, dall'Afghanistan allo Zimbabwe) chi è ricco vive da ricco e chi è povero vive da povero. il problema sta in chi, come "noi" (ma evidentemente ancora non abbastanza visto i problemi della gente: calcio e iphone x), era "ricco" fino a ieri e vuole vivere da ricco oggi quando di fatto non fa più parte di quella "parte" di mondo.