Governo Gialloverde riflessioni ed aspettative

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[QUOTE=1851francesco;7467451]

Quindi se mentre tu sei intento alle tue pacifiche attività quotidiane arrivasse la polizia, ti portasse in questura, ti fotografassero di fronte e profilo, prendessero le impronte digitali e ti facessero un po' di domande su parenti e amici per poi dirti "ok non si preoccupi, non sono affari suoi, se ne vada pure", lo troveresti normale e doveroso? Non ti indisporrebbe nemmeno un pochino?



quando mi fermano i carabinieri in macchina mi chiedono la patente, parlano con la centrale consultando la banca dati, chiedono un documento dell'eventuale passeggero i documenti dell'auto e a volte mi chiedono dove sto andando,
ma non vengo via stizzito,
hanno fatto il loro dovere facendo i controlli dovuti

Quello è un controllo. La schedatura è un'altra cosa. Io sono registrato all'anagrafe, ho una residenza e un codice fiscale, ma non ho una scheda segnaletica comprensiva di connotati e impronte digitali. La schedatura è questo. Ricordiamoci di quel compagno di partito di Salvini che voleva prendere le impronte dei piedi agli stranieri. Ma del resto lo sceriffo ha già minimizzato e fatto marcia indietro.

Per inciso, io sono favorevole al controllo assiduo di accampamenti e bivacchi. I pretesti non mancano, a cominciare dai roghi di cavi elettrici che si vedono e sentono da lontano.

no
l'Italia non rappresenta Etnia a se, cosi come no n,o rappresenta nessuna altra nazione europea
ja per cortesia co ste cose mo
poi che mi identifichi etnicamente
guarda sta gente e dimmi che se li incontri per strada riesci a capoire che sono Sinti o rom
i delinquenti stanno dappertutto che siano essi sinti bosniaci, domari,irish travellers, napoletani,leccesi o milanesi, identificare una fascia di popolazione per denominazione etnica e' una cosa da innominabili razzisti

Quella potrebbe anche essere una terrona .
Nessuno dice mai che i rom nomadi in genere hanno un grosso pregio: sono facilmente identificabili. Questo li rende relativamente poco pericolosi.
Invece i sinti, quando sono delinquenti, hanno realmente facce e modi normali che permettono loro di dedicarsi con profitto ad ogni genere di truffa. Possono benissimo spacciarsi per impiegati pubblici o carabinieri, in Piemonte parlano il dialetto e riescono facilmente a carpire la fiducia degli anziani o degli sprovveduti, a volte riescono persino ad introdursi in ambienti esclusivi per tentare colpi di una certa entità.

Ciò che fa la differenza non è l'etnia, ma l'essere delinquente abituale.