L’idea nasce dal precedente raduno Explorer, c’erano alcune alternative, ma tutti volevano vedere i passi francesi ed Apox li ha accontentati.
Il giro Apox l’ha collaudato tante volte, le strade gli erano già note, ma il lungo inverno voleva metterci lo zampino, e così fino all’ultimo le tracce del tour sono state incerte causa la neve che, caduta copiosa durante la primavera, bloccava ancora i passi; poi finalmente nell’ultima settimana il via libera, le turbine hanno lavorato, tutti i passi sono praticabili.
I preparativi sono stati tanti, ed i ragazzi si sono impegnati per preparare gli adesivi, le patch e le magliette con il logo del raduno e nickname sulla manica.
Il mio raduno inizia nel pomeriggio di venerdì, dopo aver fatto il giro dei vecchietti ed essermi assicurato che tutto andasse bene, alle 16:00 carico la mia Signora, con la “S” maiuscola e parto da casa.
Il roadbook era stabilito, primo rendez-vous alle 16:45 alla stazione di servizio "Secchia Est", la prima dopo il casello di Modena Nord (52 km da casa mia), ma visto che il diavolo fa le pentole e non i coperchi, a 500 metri dal casello di Valsamoggia trovo la strada chiusa per lavori e devo fare il giro del perdono per riuscire ad entrare in autostrada, morale della favola arrivo all’incontro con 15 minuti di ritardo.
Trovo ad aspettarmi il Ruvido con la Tiziana, Yuri ed Elisa, il piccolo Lilliput, Marco cilindri svenuti e Caterina (GS benevolmente adottato dalle Tigri); ci perdiamo un po’ in chiacchiere ed accumuliamo altri 15 minuti di ritardo.
Seconda tappa alla stazione di servizio "Trebbia Nord", subito dopo Piacenza, dove troviamo Alan che dormiva disteso sulla moto, all’ombra della pensilina del benzinaio.
Da lontano si sente Apox che ci urla di sbrigarci e così partiamo alla volta di Pragelato, dove arriviamo circa alle 21:00 dopo aver fatto la Piacenza-Torino tutta ai 160-170 km/h perché ci avevano minacciati di non darci la cena.
Arrivati a Pragelato troviamo l’Elena, nella solita perfetta forma fisica (forse qualcuno non si ricorda il viso, ma il posteriore lo ricordano tutti), che ci consegna le tessere per mangiare.
Baci e abbracci ad Apox ed a tutti gli altri Adunanti, che ormai erano “breschi” a forza di bere birre ed aperitivi in vostra attesa e via tutti a tavola.
Dopo cena tutti stanchi dal viaggio, parcheggiamo le tigri nel recinto, ci facciamo una doccia gelata ed andiamo a letto.
Domenica mattina verso le 8:00 tutti a fare colazione e via si parte per Susa, dove andiamo a ripescare Fabry e Cristina (ex Eplorerista che guida una yamaha, con il voglino della Ducati, ma il cuore verso la Triumph) ed inizia la salita al Moncenisio.
Apox slega le trigri e la salita diventa un unico ruggito, qualcuno scalda le gomme, altri vanno a spasso ma gli indomiti scatenati assalgono il colle con irruenza ed arrivano al passo alcuni minuti prima degli ultimi, consumando l’asfalto ………. ah stè Tigri che passione.
I due cilindri svenuti, un GS ed un RS, timidamente si mimetizzano in mezzo alle Tigri senza troppo farsi notare, forse per paura di essere graffiate.
Dopo il Moncenisio si parte per il Telegraph e prima di iniziare la salita, ci accorgiamo di aver perso Azathot e Parsifal lungo la strada: Apox da lepre si trasforma in cane pastore e va a recuperare le pecorelle smarrite.
Tornati in branco i dispersi, si riparte tutti insieme allegramente per il Telegraph, dove ci fermiamo per mangiare i panini che l’Elena “Culino d’oro” ci ha spacciato alla mattina prima di partire.
Dopo pranzo diversi di noi, me compreso, fanno l’errore più grave che si possa commettere viaggiando: bere un caffè fuori dai confini italiani ………………….. no comment.
Dopo circa un’oretta e mezza il Capo branco richiama le sue pecore e tutti insieme ci godiamo la fantastica salita a Galibier, dove troviamo la neve a bordo strada, e vista la calura della pianura, ci gustiamo i 9 gradi prima di scendere.
La giornata è quasi finita, si scende verso Briancon, pieno di benzina
e chiudiamo la giornata tornando a Pragelato, ma proprio mentre eravamo tutti pronti per mettere le Tigri nel recinto, Apox si è inventato un bel giretto in off-road al Colle delle Finestre, ovviamente senza zavorre, che, giusto per essere sicure di non essere coinvolte, erano già sotto la doccia.
Partiamo per l’avventura io, Apox, Alan, Balto, Ruvido, Mototopo, Fleon e Pigipeo (e pensare che il giretto Apox l’aveva pensato per Azathot).
PS: devo prendere qualche lezione di guida in off-road, perché voglio imparare a consumare le gomme come fa quel matto di Alan che fa i traversi ad ogni manata di gas.
Da lassù la vista è spettacolare, troviamo pure il tempo per una passeggiata verso un forte abbandonato
e forse complice la troppa ossigenazione, il Ruvido inizia a delirare sentendosi un Dio, ha pure provato a chiederci di scrivere qualcosa sulla roccia, parlava di tavole della Legge ed altre cose del genere, chissà a cosa pensava?
Dopo la somarata cosa poteva succedere? Tutti al Kinka a bere una splendida fresca birra corredata da noccioline ed altre schifezze del genere, giusto per stare a dieta.
La serata trascorre tranquilla fra le chiacchiere ed in men che non si dica si va a letto ed arriva la Domenica mattina, il giorno del ritorno.
Si parte quasi tutti per le Langhe, splendide colline che qualche toscano ha detto assomigliare molto alla sua terra natia, mentre altri negavano, dove seguiamo le tracce di Napoleone per finire a mangiare a Montezemolo (paese natale della famiglia Cordero di Montezemolo ………. forse);
ultima occasione per posteggiare tutte le tigri insieme.
Da qui in poi sono tutte storie di rientri a casa, chi in statale, chi in autostrada: storie di culi spiattellati dal viaggio di rientro, già con il pensiero al prossimo raduno.
Ringrazio Apox Capobranco per lo sbattimento, lo scimmiatore Gazza per gli adesivi, il piccolo Lilliput per magliette e pacth e tutti, nessuno escluso per avermi fatto divertire, mi mancate già tutti, un grande abbraccio a tutti Voi.
Se ho dimenticato qualcuno non vogliatemene, ormai la vecchiaia avanza e sto perdendo qualche colpo.
Questa sera posterò le altre foto
Se fossi un bandito la userei per scappare da una rapina, perché tira fuori l'ignorante che è in me


























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Ci hai fatto rosicare ancora di più per essere mancati
Sarà per la prossima








