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Risultati da 1 a 10 di 59

Discussione: PATRIOTISMO E CULTURA GENERALE DE UN POPOLO

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  1. #11
    TCP Rider Senior L'avatar di tbb800
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    Citazione Originariamente Scritto da tony le magnific Visualizza Messaggio
    il patriotismo non centra nulla con i prezzi,,, pero i prezzi CARI DEI BIGLIETTI sono un deterrente che no te fa andare a certi musei e monumenti della Italia,, al conoscere tuoi origine e la tua storia conosci la tua nazione,, al conoscere BENE la tua nazione per forza nascerà in TE il amore alla tua patria ,,, il essere nazionale,, te identifica come nazione in questo mondo al sapere la tua storia di dove viene e come sei arrivato a oggi..

    spero de avere chiarito il tuo quesito ... tanti saluti e grazie


    ​TONY le magnific
    Tony, purtroppo la questione non è così semplice e credo che lo scarsissimo senso di patriottismo italiano nasce da molto più lontano e ha radici più profonde e complesse. senza volere affrontare un dibattito che quì sarebbe molto complicato - direi che ad oggi quello che è ormai prevalente -ed ahiimè purtroppo definitivo - è il senso di cultura in generale, di una appartenenza condivisa al Paese Italia e il concetto stesso di cultura.

    Per schemi piuttosto larghi direi che oggi 5 milioni persone che versano in povertà assoluta e altri 10 sotto la soglia di povertà hanno una visione particolare della propria esistenza (direi più che giustificata) e l'ultimo problema che avvertono è quello di identificazione alla propria Patria.

    Aggiungiamoci poi il concetto di cultura: da noi è ormai confermato che il fenomeno dell'analfabetismo funzionale è quantomai presente, tra i meno giovani e, cosa ancora più drammatica, tra i giovani. Tra questi oltre il 35% ormai non studia più (senza neppure avere fatto i 10 anni di scuola dell'obbligo) e non cerca neppure lavoro. Credo che in questa situazione l'appartenenza e la cultura siano temi civili ed esistenziali neppure avvertiti.

    Mettiamoci poi quello che oggi viene considerato un processo di formazione a carattere generale: fai passare Piero Angela in televisione e se lo filano i soliti appassionati; crea un prodotto sintetico, fuorviante, becero, un sottroprodotto di scarto del costume, le passioni i comportamenti e gli atteggiamenti dell'italiano medio (sia esso meno giovane o ancora peggio giovane e giovanissimo), dicevo un prodotto come Amici, Uomini e Donne, C'è Posta per te e lo seguono creando dispute e dibattiti a carattere nazionale almeno 10 milioni di persone a puntata.

    Osserva in centro città i giovani e giovanissimi e vedrai una massa uniforme, priva di qualunque senso delle cose, neppure libera almeno in parte dai luoghi comuni, da una estetica non uniformata, e neanche con atteggiamenti almeno in parte "normali" come dovrebbe essere un giovane o giovanissimo. Se poi saliamo nella scala dell'età non è che c'è da fare salti di gioia. Gli adulti, i meno giovani e i maturi abbiamo un atteggiamento nei confronti dell'interesse comune, dell'appartenenza ad una terra, delle istituzioni in senso teorico e di coloro che ci rappresentano ai limiti dell'imbarazzante.

    I giovani che hanno ottenuto il bonus cultura credi che abbiano usato il denaro per comprare libri o spettacoli teatrali o biglietti per musei (spero non tutti per fortuna)? Neanche per sogno: hanno tracchiggiato per qualche cd musicale di fascia bassa e questo è il massimo sforzo per avvicinarci ad un prodotto culturale.

    Poi ci sarebbe da affrontare un atteggiamento che nasce da lontano, vale a dire il nostro essere cittadini italiani: tema complesso ma che in linea di massima ci porta a pensare che per noi il senso di appartenenza ad una nazione vale fino a quando ne abbiamo un interesse personale e particolare, nel momento in cui c'è da mediare o addirittura a perdere (con stile e dignità) diventiamo egoisti e strafottenti: a quel punto morte tua vita mia.

    Per ultimo il tema di chi dovrebbe indirizzare, guidare e veicolare le scelte, le opinioni, gli atteggiamenti e il senso di appartenenza di una massa complessa che definiamo popolo: la politica e chi produce Cultura in Italia. Sui politici direi che è meglio stendere un pietoso velo (anche se forse si dovrebbe stendere qualcosa di più pesante); sui produttori, gli intermediari e i "venditori" di Cultura direi che scontiamo un gap importante nei confronti dei paesi più svulippati. Nel settore privano c'è improvvisazione, scarso interesse comune, poca voglia di creare e diffondere un prodotto circolare, che abbia radici profonde e definitive e che sia fruibile sempre e da una massa di persone che si va allargando. Nel settore pubblico c'è evidente il limite di un approccio burocraticizzato all'elemento cultura, che viene visto solo come un prodotto e non come qualcosa di immaginifico, di aleatorio, ma comunque essenziale per creare senso di appartenenza comune, condivisione esperienziale e formazione personale. La cultura non è un prodotto e basta, ma qualcosa di molto più complesso e quindi, in quanto tale, non gestibile con i normali atteggiamenti di un burocrate da scrivania e una massa impiegatizia pigra e svogliata. E' un fattore moderno che avrebbe bisogno di un approccio moderno, creativo e veicolato con strumenti moderni. Tutte cose che in Italia non si ritengono utili.

    Ti invito a vedere la pagina fb della Galleria degli Uffizi, ha soli 27.000 circa like. Poi guarda quella del British Museum, ne ha oltre 1.400.000. Ed il primo è naturalmente uno dei Poli museali più importanti al mondo. Ecco questo è il senso di condivisione del prodotto cultura in italia.

    Da qui ne discende che a scarso interesse culturale del patrimonio del proprio paese ne discende uno scarso senso di appartenenza e quindi di patriottismo.

    p.s. va detto però che non è facile dimostrare il contrario: io per esempio ho una cultura medio bassa (quindi direi un pochino sopra la media comune), ho qualche interesse culturale, sono mediamente informato, ma non mi sento patriota e credo che mai lo diventerò. Perché la Patria è una "vocazione" che si conquista con la commistione e fusione di tanti elementi, civili, sociali, materiali ed economici, e non ultima della componente cittadini. Io questa fusione non l'ho mai vista e neanche la immagino in futuro.
    Ultima modifica di tbb800; 09/07/2018 alle 07:59
    Ps: Ma chi ti ha dato il sesto casco !
    Era meglio se ti davano due copertoni nuovi (sui copertoni di Titti c'è scolpito con un temperino "Anita Ama Giuseppe ma la da a Bixio")
    .
    Angelik detto Il Brillante

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