
Originariamente Scritto da
Rebel County
e che ci azzecca Praga col CETA e con il TTIP, che sono transcontinentali
questi due accordi ti garantiscono una volta per tutte che i marchi IGP/DOC/IGT/DOCG e chi piu ne ha piu ne metta siano riconosciuti e tutelati ma soprattutto chi produce un prodotto simile e ne vorra utilizzare il nome dovra rispettare determinati parametri, indicarne la provenienza e pagare le royalties, invece oggi se vai da Winnie Dixie il parmesan dell'oklahoma fa la sua bella figura in posa sugli scaffali
l'esempio della pizza e' sbagliato, perche anche se riconosciuta con certificato STG,che è un marchio comunitario privo di relazione con il territorio: né i prodotti STG nè le materie prime da cui sono ricavati devono necessariamente essere prodotti nel luogo di origine.
per esempio
Gli ingredienti della pizza napoletana STG devono essere acqua, farina di grano tenero 00, con l’eventuale aggiunta di farina 0, lievito di birra, acqua naturale, pomodori pelati e/o pomodorini freschi, sale e olio di oliva extra vergine.
L’impasto, che deve riposare per 2 ore e che deve essere successivamente lavorato solo a mano, deve essere sottoposto ad una seconda fase di lievitazione per 4/6 ore.
Lo spessore della pasta non deve superare gli 0,3 cm e ai bordi 1-2 cm.
La cottura deve avvenire in forno a legna e una volta cotta deve essere consumata immediatamente. Le pizze per asporto non possono quindi mai essere STG!
quindi che sia fatta a praga o a Ulan Bator o a Asuncion da un Honduregno o da un rohingia utilizzando mozzarella fatta con latte di Yak e pomodori cinesi con olio d'oliva indonesiano, non centra una fava
il fatto che pare ce l'abbiano sempre con noi quando invece potrebbe non essere cosi?