Per 31 anni sono andati davanti a quella tomba, l'hanno curata, hanno deposto dei fiori e pregato per il loro congiunto deceduto. Ma li' dentro non c'era il proprio familiare: nella tomba riposava una donna sconosciuta, mentre il loro parente è stato sepolto chissà dove. E non sarà facile capire in che posto, visto che il decesso risale al 1969.
Sono rimasti stupefatti, i parenti di Vincenzo Ionno, quando, andati al cimitero di Zogno (Bergamo) per la riesumazione della salma, hanno scoperto che nella bara c'era una donna.
La vicenda è ora approdata in Consiglio perché i parenti della salma scomparsa hanno intentato causa al Comune, che ora dovrà pagare 25.481 euro. Tutta colpa della carenza di spazi.
Al momento del decesso di Vincenzo Ionno, infatti, al cimitero di Zogno non c'erano loculi disponibili e la bara venne provvisoriamente parcheggiata nella cappella dei sacerdoti. Lì è rimasta in attesa insieme ad altre per la bellezza di tre anni, mentre venivano costruiti i nuovi colombari. Quando finalmente fu possibile seppellire le bare la confusione fu tanta che venne commesso lo scambio. Tanto è vero che non si è ancora capito chi sia la donna trovata nella tomba di Ionno.
Scoperto (31 anni dopo) l'errore, il Comune ha cercato di ritrovare la salma giusta, e negli anni successivi, man mano che avvenivano le riesumazioni, si è sperato di poter trovare il corpo di Vincenzo Ionno. Ma così non è stato. Anche perché alcune delle salme parcheggiate erano state seppellite in paesi diversi. E non è nemmeno stato possibile chiedere aiuto al responsabile dell'errore, l'addetto ai servizi funerari: nel frattempo era morto anche lui.
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e se l'avessero cremato, disperdendo le ceneri al vento, tutto 'sto sbattimento non si sarebbe evitato???