Volevo condividere con voi questo interessante articolo del quotidiano Marca sulla libertà di espressione e le corse automobilistiche. Cosa ne pensate?


La FIA vieta le "dichiarazioni politiche" dei piloti senza consenso


Polemiche. La FIA vieta l'uso di magliette con dichiarazioni politiche.
Censura? Limiti alla libertà di espressione? Comunque sia, la FIA ha emanato una misura che si preannuncia scottante: il divieto di "dichiarazioni politiche, religiose o personali" in qualsiasi cerimonia senza l'esplicito consenso dell'organo di governo mondiale dell'automobilismo.


Entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023, in quanto si tratta di un aggiornamento del Codice sportivo internazionale, che ha già ricevuto il via libera dall'organismo internazionale.


Tutto questo arriva dopo alcuni anni in cui prima Lewis Hamilton, con il movimento "Black lives matters", e poi Sebastian Vettel, con le dichiarazioni sul cambiamento climatico, hanno voluto introdurre temi sociali nello sport. La FIA è sempre stata critica, sia sotto Jean Todt che sotto Ben Sulayem. La FIA è sempre stata critica, sia nei confronti di Jean Todt che di Ben Sulayem, e ha vietato di indossare le magliette che sarebbero state usate dal pilota britannico al Mugello per criticare la morte di un cittadino presumibilmente per mano di agenti di polizia.


Ora arriva un aggiornamento del regolamento che recita esattamente come segue: "La formulazione e l'esposizione generale di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali viola il principio generale di neutralità promosso dalla FIA nell'ambito dei suoi statuti, a meno che non sia stato preventivamente approvato per iscritto dalla FIA per le competizioni internazionali, o dalla ASN competente per le competizioni nazionali nell'ambito della sua giurisdizione".


Sanzioni
Le norme non specificano il tipo di sanzione che un conducente potrebbe ricevere in caso di mancata osservanza di queste raccomandazioni. Tuttavia, è già stato definito cosa comporta il mancato rispetto del Codice di condotta e va da una multa di 25.000 euro al divieto di partecipare a un Gran Premio.