Un fondo di verità c’è, nel senso che a parte alcuni rari casi la vera novità non esiste più.
Faccio alcuni esempi per farmi capire..
La R1250GS è l’evoluzione (nemmeno troppo) della R1200GS precedente.
È tutta identica a parte le testate.
La Kawasaki Ninja 400 è la vecchia 300 con il motore alesato.
La Honda CB500X è la solita CB500X con la ruota davanti da 19”.
La Yamaha 700 Tenerè è una trasposizione crossistica su evidente base MT07 (anche se in questo caso Yamaha ha lavorato più di altri)
La Triumph Boneville T120 è sempre uguale a se stessa.
Idem per le varie Harley Davidson che cambiano solo in piccoli dettagli, e pure per la maggioranza del resto delle moto, dove la differenza la fanno perlopiù le frocierie elettroniche aggiunte.
Le pochissime vere novità si chiamano Benelli 752S e MotoGuzzi V855TT, e poco altro.
Moto che non esistevano nè come ciclistica nè come motore,
Poi, è vero, ci sono anche i prototipi da sballo come l’Aprilia RS660, ma non sono moto reali che si troveranno dai concessionari la prossima primavera.
Quindi le vere sorprese sono pochissime.
In passato si arrivava ai saloni senza sapere nulla, e le Case presentavano modelli che spesso andavano in produzione entro i 6-12 mesi dell’anno successivo.
Ora i prototipi girano e rigirano per tre e più anni (vedi Tenerè), poi quando hanno oramai fiaccato i maroni (e magari sono anche diventati obsoleti) vanno in produzione.
Pensate se Triumph avesse esposto (senza far trapelare nulla in precedenza) un paio di sport-touring stradali basate su Street e Speed, sulla falsariga delle mitiche Yamaha Fazer oppure delle odierne RS (850 e 1250) di Casa BMW.
Saremmo qui a strapparci le vesti (non dico i capelli perché mica tutti possono) e a discutere chi tra noi le comprerá per primo.
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