Io la vedo così, ma ovviamente sono mie supposizioni ed opinioni personalissime aperte a tutte le critiche.
Il povero motociclista ha perso vita per una serie di concause e corrispondenti responsabilità che mi limito ad elencare in maniere acritica senza dar più peso o valore all'una o all'altra:
1) lo zelante cittadino che ha installato il falso autovelox che, se individuato, potrebbe rispondere della violazione degli art. 37 del codice della strada e dell'art 347 del codice penale per usurpazione di funzioni pubbliche.
La regolamentazione della circolazione sulle strade soggette ad uso pubblico compete all'ente proprietario e, nei centri abitati, al comune, così pure, ai sensi dell'art. 37 C.d.S., anche l'apposizione e la manutenzione della segnaletica. Quindi l'apposizione di un segnale stradale, conforme o no alle caratteristiche stabilite dal regolamento di esecuzione del C.d.S., da parte di un privato cittadino in maniera tale da condizionare il comportamento degli utenti della strada, dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) appunto configurare il reato di usurpazione di funzioni pubbliche di cui all'art. 347 c.p.
2) l'autorità comunale che non si è accorta della modifica dello stato dei luoghi della presenza di quel segnale abusivo (bisognerebbe anche capire da quanto tempo era li) e quindi per omessa custodia;
3) l'automobilista che viaggiava oltre alla velocità consentita e che ha frenato improvvisamente (situazione quest'ultima che, se dimostrata, di norma, in caso di tamponamenti, riduce la responsabilità del conducente del veicolo che ha urtato il mezzo che lo precedeva);
4) il conducente della moto che non teneva le distanze d sicurezza e non confermava la propria andatura allo stato dei luoghi (limiti velocità).
In definitiva ed in astratto l'unica cosa certa è che tale stazione darà vita ad un infinito palleggiamento di responsabilità







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