spalmi l'orario, straordinari fuori busta, ecc.. potrei tirartene fuori diverse di cose uscite a seguito delle aperture domenicali ovunque.
posti di lavoro non se ne sono creati, ma la qualità degli stessi è variata, come pure i costi.
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Mi sta bene che s'imbocchi la solita inutile scorciatoia italiana per tentare di risolvere un problema che non si è compreso, tuttavia esigo (uno vale uno) che la chiusura domenicale:
- sia estesa a tutte le attività commerciali non strettamente inerenti a servizi primari garantiti dallo Stato (eg. chiudere anche ristorazione, strutture ricettive, luoghi di svago in genere come cinema o parchi o musei o sale da ballo, competizioni sportive);
- normi l'obbligo di presenziare a cerimonia religiosa cattolica, ad onore del concetto di giorno festivo settimanale;
- preveda reddito di cittadinanza festivo a compensazione della forzosa inattività
- liberalizzazi la caccia al negro domenicale come attività socialmente utile e positivamente socializzante.
In questo senso secondo me si sta cercando di risovere un problema in modo errato, occorre agire sulla distorsione (i fuori busta) e non sull'apertura o meno la domenica.
I fuori busta negli esercizi commerciali (e non solo) esistono a prescindere dall'apertura domenicale
Sul fatto che gli esercizi non ci abbiano guadagnato con l'apertura domenicale da quanto leggo in giro (vedi ad esempio il linl all'AGI) non mi sembra così facile sostenerlo. Il tutto è avvenuto in un periodo d crisi economica.
Anche sul fatto che gli acquisti vengano spalmati sui giorni di apertura non concordo pienamente. Chi va al supercato la domenica per comprare il latte magari, una volta entrato, compra anche qualcos'altro.
Poi non pensiamo solo ai grandi supermercati.
Ai Castelli Romani (vicino Roma) i forni, ad esempio, sono ben contenti di stare aperti la domenica.
Parlando con un fornaio di origine umbra e ora su Roma, mi raccontava di quando la spesa si faceva solo il sabato...risultato lui come fornaio cominciava a lavorare alle 20 del venerdì per finire nel pomeriggio del sabato...e lo ricorda con "terrore".
IMHO
Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu. [cit]
Questa è una mela...
IMHOSTICA
Comprendo benissimo chi ha una visione opposta alla mia...
sono quasi 18 anni che lavoro come commesso, e all'inizio le domeniche erano solo 8...
prima mia moglie era libero professionista e veniva dietro ai miei orari più che poteva e non mi lamentavo...
poi con tutte le domeniche aperte e lei che lavora in azienda dal lun al ven, beh, purtroppo la situazione è peggiorata e se a questo ci aggiungiamo pure la nascita di una figlia, le cose si complicano...
Francamente non ho visto un aumento di assunzioni...se non temporanee, quelle sì...anche perchè la torta da spartirsi è sempre quella...
Per quanto mi riguarda ho stretto la cinghia e ho chiesto una riduzione oraria, perchè al di là di mantenere mia figlia m'interessava crescerla e avevo bisogno di passare per questo più tempo con lei, e non sbatterla da nonni, baby-sitter o attività varie...
Ah...poi ricordatevi che alle domeniche in media c'è la metà del personale...è infatti la giornata dove la gente sclera di più![]()
Io e mia moglie "di base" lavoriamo dal lunedì al venerdì...e non abbiamo nonni a portata di nipoti (gli unici sono a 200km)...ti assicuro che è un dramma lo stesso per gestire i figli, che restano all'asilo fino alle 7 di sera (con la mia compagna che fa i salti mortali per essere lì puntale a prenderli).
Io sono responsabile di quello che dico. Non di quello che capisci tu. [cit]
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