direi 1.
e 7, manovra inefficiente con obiettivo non conseguito
direi 1.
e 7, manovra inefficiente con obiettivo non conseguito
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per me il tuo 7 era il 5
e continuo a pensare che , una volta :
1-rivisti se necessario i vantaggi economici del lavoro festivo (e magari armonizzati)
2-controllato che le regole siano rispettate
la scelta dovrebbe rimanere in capo alle aziende, che i conti se li dovrebbero saper fare.
...ma io sono liberale.
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no, non è il 5 perché l'obiettivo era (anche) di produrre lavoro.
comunque non importa.
a mio avviso, il discorso della scelta in mano alle aziende può essere corretto sulla carta, ma nell'esperienza reale (che è quella che si è creata) in realtà non ha buon esito.
per mia esperienza personale e professionale, nel commercio, quando è stata varata la manovra in oggetto, come ha aperto il primo hanno aperto tutti, per ovvie ragioni (chi non apre perde la fascia di clienti spalmata sul settimo giorno).
questo è ciò che ha fatto sì che la manovra non raggiungesse l'obiettivo preposto, com'era in realtà facile immaginare fin da subito.
se prima si vendeva 100, ora si vende comunque 100.
il che fa sì che se prima c'erano 10 persone a vendere 100, ora rimangono sempre 10 persone.
e se anche per assurdo si necessitasse dell'11esima, sarebbe meglio evitare dato che le entrate rimangono le medesime.
il problema che si aggiunge è che le spese non rimangono invariate.
per vendere 100 in 7 giorni e non in 6 si hanno costi maggiori, che non sono solamente il compenso aumentato del 30% per chi esercita la domenica.
e, come detto all'inizio, non ci si può tirare indietro perché si perdono comunque soldi.
ora, si può dire che il lavoro domenicale non è una tragedia, che si vive lo stesso e il tempo libero c'è comunque come c'era prima, che il lato umano è trascurabile perché non è tangibile, e si possono lasciare le cose come stanno.
ma questa manovra era stata creata per uno scopo specifico, che non è stato raggiunto.
chiaro che tornare sui propri passi non produce in ogni caso quello scopo.
ma eviterebbe quantomeno il paradosso che ho riscontrato io nella mia esperienza: ovvero trovarsi in una condizione economica sfavorevole giocoforza.
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si, hai ragione, c'e' anche questo aspetto che ho poco considerato
si dovrebbe discutere del meccanismo di creazione di posti di lavoro e di politiche di lavoro attive, ma ok
non sono completamente daccordo: una quota del lavoro e' data dall'orario e un'altra dall'intensita'...ma il discorso e' lungo, e prevede, ovviamente, il rispetto delle regole...se le regole non vengono srispettate, il problema e' quello
pero' qui stai mettendo insieme due cose vicine ma non sovrapponibili, a mio avviso: il lavoro e l'incasso
il fatto che una cosa sia "intangible" non significa di per se' che sia trascurabile...nemmeno per i liberalipiu' incalliti
credo , tuttavia, che la questione del riposo fisso nel giorno del signore sia una prassi che andra' via via scomparendo, con resistenze, ma senza poi molti rimpianti
ovviamente , come dicevo prima, sostenuta da erogazione di servizi e da una organizzazione del lavoro che dovra' essere piu' flessibile
ovviamente questo significhera' il tramonto delle piccole attivita' di quartiere, salvo quelle che, e infatti ora prosperano, siano in grado di dare un servizio migliore, in termini di qualita', per esempio
Ultima modifica di ABCDEF; 18/09/2018 alle 09:13 Motivo: Unione Post Automatica
1)il 30% o il 50% di una miseria è sempre una miseria...se ho voglia e tempo di lavorare nel we posso (a titolo di esempio) andare a portare a tavola ai matrimoni...lavorando (cmq sodo) sabato e domenica guadagno quello che mi sta bene...non le chiacchiere...
2)ma qui non è un problema di regole non rispettate...le storture si creano spesso e volentieri quando qualcuno in posizione di superiorità di chiede un "favore" e tu che sei in una posizione di svantaggio oggettivo (tipo con un contratto a termine) glielo fai senza battere ciglio perché sai perfettamente che non puoi dire di no... Borderline...
mah, se ci si trovasse in una condizione sfavorevole gioco forza, ci sarebbe un accordo generalizzato sulla chiusura domenicale, che al momento non c'e' , anzi...
parere personale, eh
ah, ok
eh, beh, e quindi...?
Ultima modifica di ABCDEF; 18/09/2018 alle 09:16 Motivo: Unione Post Automatica
1)E adesso chi pensi che lo farebbe per primo??...
2)infatti il problema sta nel fatto che se entri in quel girone dantesco di precariato a basso salario ti tengono per le palle...che lavori la domenica...o che quando lavori la domenica prendi una miseria è solo una conseguenza del primo aspetto
Quoto
ne sono convinto anch'io, non fosse per il fatto che il fatto che ora sia al 50% vada a creare delle "storture" non da poco.
come ad esempio il fatto che io offro, tra le altre cose, servizi di assistenza e supporto e non ho la domenica lavorativa, quando invece il commercio ormai opera 7 giorni su 7 per circa 12 ore al giorno.
certo che allo stato attuale non siamo pronti.
se penso alle bestemmie che tiro io ogni volta che ho bisogno, per esempio, di un dentista o di un punto blu e questi puntualmente esercitano in orari d'ufficio e, come magari capita a volte, al massimo una decina d'ore a settimana
eh magari.. in questo Paese ci si coalizza solo se c'è da andare allo stadio ai mondiali o ad impiccare manichini nei circuiti.
comunque credimi che quella condizione sfavorevole c'è.. o almeno nella mia esperienza personale nel commercio è praticamente una costante..
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beh, no, dai....i cartelli delle multinazionali e della grande distribuzione, ci sono sempre o mai
e al di la dei cartelli ci sono le associazioni e le sottoassociazioni di categoria
su questo non sono daccordo
1-gia' risposto a street
2-ancora una volta e' una questione che quindi non c'entra con le domeniche , se non ho capito male
ma tranquillo: il precariato a basso salario verra' abolito "de facto" dal reddito di cittadinanza...
Ultima modifica di ABCDEF; 18/09/2018 alle 10:25 Motivo: Unione Post Automatica