Allora, io dissento sul fatto che gli autovelox non servano per far cassa.
Solo attorno al mio paese sono dislocati degli autovelox (tarati ai 50 all’ora) su strade extraurbane dove il limite potrebbe tranquillamente essere elevato a 70km/h.
Funzionano quasi tutto l’anno, e hanno beccato anche mio figlio con uno scooter (che viaggiava pochissimi chilometri sopra il “limite”).
Buonsenso, ci vuole buonsenso anche a imporre i limiti e a dislocare gli apparecchi rilevatori.
Su uno stradone a tre corsie per senso di marcia, senza ingressi o incroci, il limite dei 50 non è un filino anacronistico?
Ebbene, sullo svincolo della Tangenziale in prossimità dell’uscita DueMadonne è così, e lo stesso in zona Ospedale Maggiore (ma in quel caso lo stradone è a “sole” due corsie per senso di marcia).
Mettano i 50 (ma anche i 40) davanti all’uscita delle scuole dei paesini che si attraversano andando verso Raticosa e Futa, e li facciano rispettare.
Cosi gli intutati infoiati del sabato mattina smettono di passare ai 180 in centro del paese maledicendo i motociclisti (come me) che rallentano per non creare pericolo.
O anche che seghino definitivamente la patente ai “telefonisti” in Mercedes (o auto similari) che sono già predisposte di serie per la comunicazione Bluetooth.
Ma tra Venezia nord e Vittorio Veneto, quando il traffico lo permette (spesso quel tratto autostradale è poco trafficato) perché non lasciar “correre” ai 150 il “solitario” automobilista di turno?
Buonsenso e pugno duro.
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