No, ma hanno un peso troppo importante in vicende politiche. C'è troppo intreccio.
Guarda il casino con MPS, con l'Etruria, con le banche venete, con i patti di sindacato nelle banche di credito minori al Nord... bisogna anche avere il coraggio e la forza politica per dire basta a certi "circoli" che condizionano tutto.
E le industrie non sono da meno.
A Taranto le acciaierie hanno fatto il comodo loro al di sopra della legge per decenni.
Fiat da sempre ha condizionato la politica industriale italiana, con sgravi, protezionismi, incentivi, cassa integrazione su misura etc., poi quando ha potuto trasferire la sede legale in Olanda per pagare molte meno tasse in Italia non ci ha pensato un attimo.
Non dico di ispirarsi a Olivetti o più recentemente a Cucinelli, ma diamine nell'ultimo secolo avete avuto di tutto e di più, almeno pagate le tasse qui!
E stendiamo un velo pietoso sulle multinazionali sempre più ingerenti (si fanno fare le leggi su misura e sono in grado di far causa a uno Stato sovrano!), nessuno che tenti di metterci un argine almeno teorico, di principio.
Insomma è chiaro che industria e banche sono importantissime e vanno sostenute e aiutate, ma sempre con il benessere della comunità in primis, sennò diamo il potere politico direttamente a loro e buonanotte (mi sa che con Google, Facebook, Amazon etc. ci stiamo arrivando...).








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