
Originariamente Scritto da
marmass
Mi sono arrivate le info per le eventuali assunzioni da Centi dell'Impiego di beneficiari RdC: la quota di RdC non versata al beneficiario viene elargita all'azienda come sgravio contributivo. L'azienda deve garantire, come è giusto, un percorso di formazione al neoassunto. Lo sgravio a favore dell'azienda viene riconosciuto a condizione che la neoassunzione sia aggiuntiva al personale già in forza, non sostitutiva (neanche in caso di sostituzione per pensionamento). L'assunzione deve essere solo a tempo indeterminato, niente periodo di prova, tirocinio o contratto a progetto, a termine e così via. Se dopo l'assunzione ci fossero motivi di incompatibilità tra l'azienda e il neoassunto e si decidesse per la rescissione (rognosa, spesso ci si vedrà dal giudice del lavoro) del contratto, il neoassunto ritorna "vergine" e riottiene il contributo RdC, l'azienda deve (correttamente) restituire lo sgravio ottenuto. Se il licenziamento avviene "senza giusta causa" o "giustificato motivo" (testuale, nessun altra spiegazione), l'azienda dovrà restituire l'intero importo dello sgravio più sanzioni. Ecco perchè ritengo che in caso di "incompatibilità" la faccenda finirà davanti al giudice. Personalmente credo che ben poche piccole aziende accederanno al sistema, preferendo l'assunzione diretta attuale