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https://www.pmi.it/economia/lavoro/2...ssunzioni.html

Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, secondo il quale il tasso di sostituzione potrebbe limitarsi al 10%. Un’analisi diversa da quella proposta dai Consulenti del Lavoro, secondo i quali nel privato il tasso di sostituzione sarà intorno al 60%.

«La maggior parte dei circa 53mila lavoratori dipendenti del settore privato che al 21 marzo hanno presentato domanda per quota 100 daranno luogo a pochissimi posti di lavoro per i giovani, forse meno di un 10%», scrive Brambilla sul Corriere della Sera.

Le argomentazioni a sostegno di questa ipotesi: i flussi mensili di nuove assunzioni e nuove dismissioni di personale «stanno mostrando un segno negativo», il ciclo economico è più negativo del previsto («l’incremento 2019 del PIL sarà forse inferiore allo 0,4% e la produzione industriale è in una fase di forte calo e difficilmente migliorerà nel secondo semestre del 2019»).

Si presenta quindi uno scenario in base al quale le imprese potrebbero reagire cercando di liberarsi «di quanti più lavoratori possono, soprattutto tra coloro che sono difficilmente reinseribili nel nuovo ciclo di produzione perché hanno professionalità obsolete oppure tra le fasce deboli».

Il tutto, con l’aggravante che la quota 100 viene pagata dallo Stato (pensione), mentre Brambilla sarebbe stato più favorevole a un intervento dei fondi bilaterali (finanziati dalle imprese).


dove sono quelli che "e' sotto gli occhi di tutti"...?

quelli che :"e' logico che pensionare gli anziani fa largo ai giovani" ...?

ecc.ecc.
È logico (e auspicabile) in un sistema economico "in buona salute" ...nel nostro (che non è in buona salute) non può funzionare...comunque non con il rapporto 1:1 indicato dal governo...

Io che non sono né professore né presidente di niente lo dico da un bel pò osservando quello che mi succede intorno...le aziende private in Italia sono per la maggior parte delle microimprese e da anni una buona parte di loro usufruisce di cassaintegrazione o solidarietà...
Si sente parlare di "crisi" (come se fosse una situazione passeggera che presto tornerà alla vecchia normalità) mentre invece il più delle volte si tratta di veri e propri cambiamenti irreversibili...

In questo scenario è ovvio che quando c'è un pensionamento il datore di lavoro non va a coprire il posto di lavoro che rimane vuoto...forse nel settore pubblico poteva funzionare una logica del genere ma in realtà non ha funzionato nemmeno lì perché dopo gli annunci della Madia hanno ribloccato tutto di nuovo...