
Originariamente Scritto da
_sabba_
In tutta onestà, non ha detto minchiate.
Lasciamo perdere le mascherine, ma è abbastanza evidente che una macchina ibrida sia molto più complessa di una auto a trazione termica.
Solitamente la parte elettronica non si guasta, ma le batterie hanno un degrado (come tutte le batterie) e credo che negli anni necessiteranno di sostituzione.
Poi, esperienza personale sulla Tigre, l’elettronica “impazzita” può creare casini immani, il più delle volte non facili da risolvere, o addirittura irrisolvibili.
Le macchine ibride pesano di più, generalmente montano motori termici molto meno prestanti di quelli che montano le auto convenzionali (cilindrate elevate, pochi cavalli), che aiutano i consumi (è vero), ma solo se coadiuvati dalle batterie.
Quando la spinta dell’elettrico si esaurisce (anche molto in fretta, dipende dalla guida), l’auto diventa un “polmone” (paracarro, tombino, ecc.).
Pesa di più, ha meno potenza e in genere costa dal 20 al 40% in più del corrispondente modello a benzina.
È praticamente impossibile recuperare il gap (la spesa in più) nell’arco di tutta la vita dell’auto, a meno di cambiare totalmente lo stile di guida, fare percorsi perlopiù cittadini (e in piano), evitare le autostrade o comunque i viaggi di lunga durata.
Insomma, oltre la città (e guidando alla nonno Remigio) le auto ibride hanno poco senso, anche in fatto di consumi.
Esempio.
La Mazda CX-30 monta una Skyactiv 2000cc a benzina, con un compressore volumetrico e una parte ibrida che viene definita Mild (+/- leggera).
Costa un botto di soldi, e pur non consumando come una analoga auto a benzina degli anni 90, consuma nettamente di più del modello 1.8 turbo diesel (che costa il 40% in meno a parità di allestimento).
Ai bassi regimi, quelli di maggior utilizzo, tira di più il diesel (tira sempre, fuori da ogni curva, in ogni salita) , mentre l’ibrido “arranca” dopo uno o due chilometri (guida allegra, salita).
In autostrada la parte ibrida è lì che dorme “silente”, e si fa “apprezzare” solo per il peso.
Quindi stavolta non me la sento di dare torto a Greg.
La mia prossima auto personale sarà una leggera 1000cc tre cilindri turbo a benzina.
Semplice, economica, sufficientemente prestante, e soprattutto prestazionale in modo costante dal primo all’ultimo metro di ogni percorso.
