Citazione Originariamente Scritto da navigator Visualizza Messaggio
Qualsiasi eutanasia nei Paesi Bassi è regolamentata da leggi precise non interpretabili e libere da qualsiasi pregiudizio politico e religioso.
Detto questo culturalmente sono distanti anni luce da noi quindi è normale che per noi sia una cosa alquanto strana e anomala, la vita è della persona non dello stato e ognuno è libero di decidere delle motivazioni mediche serie di porne fine. Considerato che la salute per definizione è data dl benessere psico-fisico non è necesseraio essere con una metastasi incurabile per stare male.
Ricordo che l'Olanda è una nazione all'avanguardia per quanto riguarda la cura dei disabili con il loro reinserimento sociale e malati in generale, l'assistenza è garantita 360 gioni all'anno a tutti e gli istituti liberano da incombenze assistenziali insormontabili le famiglie, anche qui i pargoni con l'Italia sono veramente infelici.
Personalmente non mi permetterei mai di giudicare se una persona debba restare in vita per miei convincimenti culturali o ideologici, rispetto la sua decisione che è motivata dal punto di vista medico e irreversibile.

Qui sarebbe finita al 100% con un suicidio con lancio dal balcone o sotto un treno che avrebbe reso la sua fine ben peggiore di quella che ha fatto in modo almeno dignitoso, oppure se gli fosse mancato il coraggio sedata e drogata a vita con farmaci di qualsiasi tipo.
Ecco (ribadisco, nella mia ignoranza) è questo che mi sfugge: qual è la motivazione medica? C'è qualche specialista che si è assunto la responsabilità di certificare che una ragazza di 17 anni era irrimediabilmente perduta e non recuperabile alla vita? Che non esisteva alcuna terapia/percorso da tentare per migliorarne le condizioni?
A me, vista da fuori, mi pare non molto differente dalla situazione di chi, vedendo uno che si vuol suicidare sulla spalletta di un ponte, invece che parlarci gli dà una spinta per far prima a farlo andare giù