Citazione Originariamente Scritto da Marco Manila Visualizza Messaggio
Io da sempre cerco di limitare l' uso della plastica monouso, è davvero insensata: un piattino o un bicchiere di plastica lo si usa per 5 minuti, poi una volta buttato finisce nell' ambiente per migliaia di anni, fino a che magari poi diventa microplastica e la mangiamo o beviamo senza saperlo, riempiendoci poi di tumori e robe simili, siamo proprio furbi...

La logica che governa questo settore però come spesso accade è il profitto: leggere in fondo all' articolo queste parole mi fà incazzare come una iena!!!!

Ma sulla direttiva Ue c'è anche chi storce il naso: secondo PlasticsEurope Italia, l'Associazione di Federchimica che rappresenta i produttori di materie plastiche, costituisce un danno per l'industria italiana. "I numeri di fatturato (1000 milioni di euro diretto, 2300 milioni di euro indiretto) e di addetti (2000 diretti e 8500 indiretti) - sostengono i produttori - sono tutt'altro che trascurabili e dimostrano l'assoluta eccellenza di questo comparto italiano nel panorama europeo".

Fatturato, ma ficcatelo dove sai il tuo fatturato, IMBECILLE!

Cominciamo a boicottare i prodotti che sono confezionati nella plastica e imballati con altra plastica, a favore di quelli in prodotti derivati dalla carta o comunque più sostenibili, lasciamo sugli scaffali tutta quella robaccia che poi inevitabilmente finisce in discarica o in mare: la cosa più semplice per farlo sarebbe fare acquisti dai piccoli negozi di paese, evitando i grandi supermercati che in pratica vendono plastica.

Dai, ci vuole poco e si può fare molto, CRIBBIO!
Certo, sono di parte visto che lavoro nel settore della plastica da oltre 40 anni. Senza entrare in discussioni che porterebbero ben oltre i limiti di questo forum, e certamente si scadrebbe in posizioni e affermazioni basate sui sentito dire, ti assicuro che se c'è una teoria non vera è proprio questa. Per consentire agli imballaggi in polpa di legno (non è carta, questa è l'esatta definizione) di avere caratteristiche adeguate alle normative e alle esigenze d'uso, sapessi quanta chimica, quanta energia, quanta acqua ci vogliono....non potresti bruciarli (diossina e altre amenità almeno quanta ne sviluppa il politene dei sacchetti), non puoi riutilizzarli direttamente (mentre la stragrande maggioranza delle plastiche è pienamente riutilizzabile a costi relativamente bassi), non possono finire nel compostaggio, il residuo è altamente inquinante....pensa ai giornali e al carico di chimica, tra cui piombo, che si portano dietro. Tralascio volutamente l'aspetto dei maggiori costi di produzione, dimensionali, di trasporto... Per esempio, il "cartone" sporco di pizza non puoi riciclarlo, va nell'indifferenziato e quindi al termovalorizzatore, se c'è, esattamente come la plastica a fine vita.
Purtroppo, piaccia o no, le strade praticabili allo stato dell'arte sono la termovalorizzazione diffusa (e l'energia termica che se ne ricava farebbe eliminare un'infinità di caldaie domestiche, per esempio, toglierebbe aree di stoccaggio e trattamento, trasporti...), che nessuno vuole a casa sua, e il riutilizzo, cioè imballi non importa di che materiale ma utilizzabili più volte magari per esigenze diverse. Esempio? Il vetro, in molte nazioni europee porti le bottiglie al supermercato e te le pagano, il buon vecchio vuoto a rendere. In alcune aree della Francia lo fanno anche con le bottiglie in PET. Ma qui si torna ancora alla responsabilità di ognuno, ben oltre quindi il tipo di materiale usato.
Poi, se a qualcuno interessa, potrei anche illustrare il perchè di questa nuova norma che bandisce il monouso. Purtroppo non ci si aspettino ragioni molto nobili