
Originariamente Scritto da
Monacograu
Premesso che le chiusure sono odiose per diversi motivi, sociali ed economici, mi permetto di dare il mio punto di vista:
- se la gente se ne frega delle regole e si riunisce in 16 nel tinello dove solitamente si mangia in 4, il problema sono le chiusure o "la gente"
- l'aver visto personalmente locali che rispettano le regole, con tutto il rispetto, vale ben poco: a Roma ho visto tanti posti aperti a pranzo con tavoli molto ravvicinati e, come sappiamo, al tavolo si sta senza mascherina
- ribaltando il punto di vista: curioso leggere che se le infezioni aumentano, è colpa della gente e le chiusure non aiutano una beata minchia, mentre se i casi diminuiscono le chiusure non servono lo stesso ad una beata minchia in quanto i contagi avvengono in famiglia
- sul tasso di mortalità, anche, occorre decidersi: perchè a volte si dice contiamo male i morti, altre che siamo i peggiori...decidiamoci
- Dante scriveva “Lasciate ogni speranza voi che entrate” senza la "
o" (scriverebbe pure "ch' intrate" ma questo è un dettaglio)
In sintesi: guardando i dati (ad esempio
https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/) io leggo che sia il lockdown di marzo che le zone rosse di novembre, sembrano aver dato i loro frutti in termini di riduzione del numero di casi, affollamento terapie intensive, ...
Certo, condivido il fatto che il prezzo che si sta pagando è altissimo, sia in termini economici che sociali che psicologici.
Personalmente ho qualche idea su come si potrebbe gestire in modo leggermente diverso la situazione ma, seppur il governo appena caduto non mi facessi impazzire, occorre sempre ricordarci che siamo in un paese in cui il menefreghismo e la ricerca del modo di aggirare le regole è predominante e, contro le mie ferme convinzioni, credo che si sia in un periodo in cui la mano deve essere un po' più forte del solito. Sia da un punto di vista delle regole (leggi limitazioni della libertà) sian in termini di controlli: chi sgarra deve renderne conto, ma non con 323€ di multa.