
Originariamente Scritto da
_sabba_
Che belle procedure...
Ora la storia di un mio amico.
La moglie (insegnante di supporto alle scuole medie ed elementari) giovedì scorso è venuta a contatto con un alunno poi risultato positivo.
Ha fatto il tampone ieri, ed è risultata positiva come almeno un’altra collega (per quel che so).
Ma la totale disorganizzazione delle macchina sanitaria della regione (tralaltro considerata come eccellenza) non aveva minimamente tenuto conto delle insegnanti di sostegno, per cui il tampone se lo è prenotata (e pagata) lei stessa, SENZA ALCUNA INDICAZIONE NÉ DA PARTE DELL’ISTITUTO SCOLASTICO, NÉ DA PARTE DEL SUO MEDICO DI BASE (informato tramite mail), come è invece accaduto per le insegnanti di ruolo.
Tutto selfservice, alla valáchetepago!
Il marito e la figlia, ovvi coinquilini della “spacciatrice seriale di virus”, non sono stati nemmeno presi in considerazione (forse da qualche alieno della costellazione di Vega, non certo dalla ASL locale).
Quindi si prenoteranno un tampone, se lo pagheranno, e si metteranno in autoquarantena finché non sarà guarita la (innocente) untrice (rispettivamente moglie/madre).
Niente controlli, niente suggerimenti, niente supporto medico sanitario, niente di niente.
Nada (la cantante).
Poi fanno i lockdown e chiudono tutti in casa, in modo che la spacciatrice seriale possa finire di infettare il resto della famiglia senza nessuno che dia un pur piccolo merdoso suggerimento su cosa fare.
Forse, ma non è detto, arriverà dalla ASL la famosa mail tramite posta certificata, ma per ora non hanno ricevuto nulla, e in teoria potrebbero andarsene in giro a ungere il resto della popolazione del paesino in cui abitano.
Per fortuna sono persone con la testa, e si limitano a fare il minimo indispensabile (in pratica solo lo spostamento tra casa e centro tamponi).
La eccellenza...
