
Originariamente Scritto da
_sabba_
Di nuovo.....
Domanda ai più bravi.
Perché i numeri non sono mai cambiati, prima, durante e dopo le zone più o meno colorate, prima, durante e dopo Pasqua?
Non è che le scuole chiuse (prima, durante e dopo) siano una causa importante?
Oggi ho visto un autobus pieno di studenti, e quando scrivo PIENO intendo proprio l’aggettivo descritto dalla Treccani:
pièno: agg. [lat. plēnus (della stessa radice di implere, complere, che è anche nel gr. πλέως «pieno», πίμπλημι «riempire», ecc.)]. – 1.a. Che contiene tutto quello che può contenere: un sacco p.; una valigia p.; uno zaino p. (e rafforzato, p. zeppo, p. da scoppiare, p. come un uovo); un bicchiere p., p. fino all’orlo, colmo; avere lo stomaco p.; non posso parlare perché ho la bocca p.; una pagina p., un foglio p.,completamente scritti; avere il portafoglio p., ben fornito di denaro; anche, affollato, gremito, esaurito: quando siamo entrati, il cinema era già p.; l’autobus era così p. che non sono riuscita neppure a entrare. Con specificazione del contenuto: un secchio p. d’acqua; un fiasco p. di vino; un sacco p. di caffè; un vasetto p. di marmellata; un frigorifero p. di provviste; un armadio p. di vestiti; una parete p. di quadri; uno scaffale p. di libri; una piazza p. di gente. Si dice spesso anche in senso più generico, non assoluto, di cosa che ne contiene altra in gran quantità o che ne ha, ne contiene altre in gran numero: una stanza p. di luce; un cielo p. di stelle; un cassetto p. di carte; un giardino p. di piante; un vestito p. di macchie; un compito p. d’errori; un libro p. d’illustrazioni.
La parola agli esperti.
