Solo ultimamente il termine negro, peraltro ancora molto usato nella locuzione dialettale dalle mie parti, è diventato (per alcuni) offensivo.
Un tempo nessuno si scandalizzava se si sentiva quel termine nelle canzoni, o anche nella vita comune.
Ci sono esempi di canzoni molto famose, come “Negro” di Marcella Bella oppure “Angeli Neri” di Fausto Leali, che non hanno mai fatto sgridare allo scandalo.
A Bologna, che è una città accogliente e per nulla razzista, in dialetto si dice “al naigar” (singolare) o “i nigar” (plurale) per indicare una o più persone di colore, ma senza alcun intento di portare offesa.
Niger/Nigeria>>Negro (nero in spagnolo), termine che è stato trasportato nel linguaggio italiano.
Ora, per evitare fraintendimenti di qualsiasi tipo, è meglio usare “uomo di colore”, ma nelle squadre, nello scherzo e in amicizia lo si può ancora usare tranquillamente.
Lo so bene perché sono stato per anni allenatore/dirigente di squadre di baseball, dove giocavano atleti di ogni nazionalità (e colore).
Molti atleti sono stati a mangiare a casa mia, tra cui bianchi, neri, rosa e gialli (avevamo anche un orientale), per cui li conoscevo molto bene, e in squadra il nero lo chiamavano l’albino, e lui chiamava negro quello rosato (il più chiaro di tutti). Lo facevano in modo così gioviale e spontaneo, che non c’era alcuna offesa nell’aria.
Quindi io ritengo che sia il contesto che determina se quel termine è offensivo o meno.
Certo, dire a uno che “è di merda”, a prescindere da quello che sta davanti, non “migliora” di certo.
E anche dire “sei un negro” all’altro che sta facendo il pirla, è comunque molto offensivo, o almeno io lo ritengo così.
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