Si, bellissimo (e per i tempi fatto anche piuttosto bene).
A quel film bisognerebbe abbinare El Alamein (anche la versione del 2002).
Alcuni dei nostri nonni (compreso il mio) hanno “calcato quelle scene”, e dai suoi racconti ho verificato una buona rispondenza con i fatti realmente accaduti.
Ci sono però delle cose non raccontabili in un film, scene che non potrebbero essere girate (perché farebbero ribaltare lo stomaco).
Ne posso però citare due, che non creano particolari problemi psicologici:
1) la cronica mancanza di acqua. I soldati, stremati, bevevano quella dei radiatori dei mezzi a motore. Il comando fece mescolare della benzina all’acqua per evitare la “panne” dei veicoli, ma i soldati la bevevano lo stesso.
Arrivati ad un fiume, venne dato loro l’ordine di non bere perché l’acqua poteva essere stata avvelenata. Ma dopo un controllo chimico venne dato il via, e si creò un’onda umana così compatta che riuscì a spostare l’acqua dal fiume....
2) il rumore dei proiettili sulla roccia. Gli eserciti avevano armamenti qualitativamente superiori a quelli delle milizie locali (africane), i cui proiettili erano molto meno solidi e perforanti. Quando arrivavano sulla roccia non rimbalzavano (o perforavano), ma diventavano delle “frittelle” con un rumore simile a quello di una scudisciata.
Queste cose le può raccontare solo chi le ha vissute per davvero.
![]()







Rispondi Citando