Ho considerato le relazioni lavorative perché c'è chi le cerca, personalmente sono d'accordo che non siano le uniche.
In questo periodo che ho lavorato / lavoro a distanza, dopo le 18 in settimana non rispondo a niente e nessuno e il week end non ci sono e basta.
Così il mio tempo lo gestisco come voglio, non spendo soldi in benzina e autostrada e mangio meglio (più sano) che non in azienda.
Credo che il vero nodo dello smart working sia collegato a come valutare i risultati.
Oggi se timbri 8 ore e scaldi la sedia, hai lavorato otto ore, perché eri presente.
Se non timbri, chi ti deve valutare come fa?
Troppo spesso chi sta sopra non sa cosa fanno i dipendenti o collaboratori, quindi non ha mezzi per capire se gli obiettivi sono raggiunti o meno, al di là delle ore lavorate.
Quindi si timbra e basta, anche da remoto.
Da qui lo smart working che diventa telelavoro, otto ore (minimo, per alcuni) davanti al pc!
Mentalità vecchia e, se vogliamo, ottusa; non tutti sono così, ma in Italia mi sembrano la maggioranza, anche con diverse sfumature, dal padrone che richiede il presenzialismo totale a quello che qualche libertà te la concede, ma sempre entro le otto ore "timbrate".
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